Italia-Malta: ora è scontro di video sui soccorsi
Marzio Tristano
Ancora sbarchi. Per la tragedia dei giorni scorsi pronta la rogatoria verso La Valletta. Che intanto "flirta" con la Libia sui controlli in mare. Interrogazione dell’Idv sui respingimenti italiani.
Ormai è guerra mediatica, oltre che diplomatica, tra Italia e Malta nel canale di Sicilia sui soccorsi ai clandestini. Alla vigilia della rogatoria con cui la procura di Agrigento si appresta a chiedere chiarezza sull’intervento compiuto giovedi scorso sul gommone della morte, un’altra imbarcazione con a bordo 53 eritrei, è stata intercettata ieri in acque internazionali e scortata da una motovedetta maltese dieci miglia a sud di Lampedusa, dove è stata presa in consegna da un mezzo della guardia di finanza. Manovre filmate dai maltesi con una telecamera, che forse in previsione di nuove polemiche diplomatiche hanno voluto realizzare una prova «filmata» dell’incontro, alla vista della telecamera i militari del pattugliatore hanno reagito estraendo a loro volta una videocamera per riprendere la scena. Immagini che forse verranno acquisite agli atti dell’inchiesta della procura visto che, ancora una volta, le dichiarazioni dei clandestini salvati divergono da quelle dei maltesi: i primi sostengono, come i loro più sfortunati conterranei, di avere ricevuto dai maltesi acqua e salvagente e l’ordine di proseguire verso Lampedusa: «Siamo partiti mercoledì scorso da Tripoli – ha detto uno di essi – ma dopo tre giorni è finito il carburante. Abbiamo chiesto aiuto ad alcuni pescherecci che si sono rifiutati di aiutarci. Ieri siamo stati avvicinati da una motovedetta: ci hanno dato i salvagente e il carburante e ci hanno detto di proseguire perché saremmo stati soccorsi». Dall’isola dei cavalieri replicano, invece, ribadendo la versione fornita anche in occasione del precedente naufragio, e cioè che i clandestini, dopo essere stati assistiti, hanno insistito per proseguire verso Lampedusa. La ricostruzione maltese sembra confermare la tendenza di La Valletta di «accompagnare» i barconi alla deriva verso le coste italiane, senza farsi carico dell’accoglienza: «Il Centro di coordinamento di salvataggio (Rcc Malta) – si legge in una nota della Marina – ha ricevuto la segnalazione del gommone alle 18.40 di ieri (lunedi, ndr) da un peschereccio, un pattugliatore ha raggiunto l’imbarcazione alle 20.40. Alle 3.50 di stamane (ieri, ndr) Rcc Malta ha informato via fax il Centro di comando di Roma. Verso le 6.35 una motovedetta della Finanza ha incrociato il gommone a circa 14 miglia da Lampedusa, il pattugliatore maltese ha seguito le operazioni di trasbordo» dei migranti. FEELING LA VALLETTA-TRIPOLI E mentre da Lampedusa, intanto, tutti gli immigrati sono già stati trasferiti a Porto Empedocle nella serata di ieri su due mezzi della guardia di finanza e della guardia costiera tra Libia e Malta si registrano reciproci scambi di affettuosità: «La Libia comprende la difficile situazione che sta affrontando Malta sul fronte dell’immigrazione clandestina», ha detto il segretario agli esteri libico Suleiman Shoumi, in visita a La Valletta dove ha incontrato il ministro degli Esteri maltese. Il quale ha ricambiato esprimendo la «gratitudine» del governo della Valletta per «gli sforzi e gli impegni» presi da Tripoli nel controllare il fenomeno «tramite i pattugliamenti in mare». E per rafforzare i rapporti tra i due paesi è previsto anche uno scambio di visite ufficiali: è imminente un viaggio a La Valletta di Gheddafi, mentre il Presidente maltese George Abela sarà a Tripoli l’1 settembre per il 40/mo anniversario della rivoluzione libica. Un’interrogazione al parlamento Europeo infine è stata annunciata dal deputato Idv Sonia Alfano, che parla di una «sistematica violazione dei diritti umani, a cominciare da quello di asilo, da parte del governo italiano. Una situazione tragicamente confermata anche dagli ultimi dati resi noti dal Viminale in merito al 'respingimento' di ben 800 migranti provenienti da paesi in guerra».
Fonte: L'Unità
26 agosto 2009