Vicenza: il corteo c’è stato, i No Dal Molin sono soddisfatti
Ansa
Ieri a Vicenza è stata scritta un’altra pagina d’indipendenza, e la riuscita della giornata di protesta si deve attribuire soprattutto alla "sensibilità della gente".
VICENZA – Ha rischiato di essere 'il corteo che non c'erà ma a alla fine la manifestazione si è svolta ed i promotori si sono detti complessivamente soddisfatti. Gli organizzatori della protesta promossa a Vicenza dal Comitato 'No Dal Molin' contro l'ampliamento della base americana, alla conclusione del corteo – partito con oltre tre ore di ritardo, a causa dei momenti di tensione e tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine – attribuiscono la riuscita della giornata di protesta soprattutto alla "sensibilità della gente". Ad avviso degli organizzatori, a provocare sono stati alcuni manifestanti "infiltrati" che, all'orario indicato, si erano posti alla testa del corteo in partenza, entrando in contatto con i Carabinieri del 'Tuscania'. Anche per il sindaco Achille Variati "la manifestazione è andata meglio del previsto" poiché "la maggioranza del corteo non ha seguito i pochi provocatori che hanno tradito lo spirito della protesta".
Ci sono volute oltre due ore e mezza di trattativa per riportare la situazione alla normalità, con le forze dell'ordine che, come dagli accordi sottoscritti in settimana tra promotori e prefettura, si sono attestate all'interno dell'ex aeroporto vicentino 'Tomaso Dal Molin'. Così il corteo si è avviato senza incidenti lungo i circa cinque chilometri del percorso, concedendo alla manifestazione solo alcuni sfottò dei contestatori a carabinieri e polizia in assetto antisommossa, schierati dentro il grande cantiere statunitense. Cinzia Bottene, leader del Comitato 'No Dal Molin', ha sottolineato la "grande pazienza che il popolo dei No-base ha mantenuto nel corso della lunga attesa. C'erano persone anziane – ha ricordato la 'pasionaria' dei No Dal Molin – disponibili a marciare loro stesse contro i reparti del Tuscania. Non ci è sembrato il caso di esasperare gli animi e quindi tutto è andato per il meglio". Al corteo hanno preso parte circa 13 mila persone secondo gli organizzatori, e meno di otto mila secondo la questura di Vicenza: "Quelli che hanno sfilato – ha spiegato ancora Bottene – sono tutti vicentini. Qualche pullman non è arrivato e qualche defezione c'é stata per il lungo ritardo rispetto alla partenza". Sulle tensioni del primo pomeriggio, Bottene ha riconosciuto che la prima provocazione è partita "da alcuni infiltrati", ma ha ricordato che lo schieramento delle forze dell'ordine, realizzato, contrariamente agli accordi, sulla strada e non all'interno della struttura militare, ha rappresentato una "sconfitta enorme per lo Stato italiano, schierato con uomini non per aiutare noi ma contro di noi. Mi vergogno di avere un governo del genere, non ci sentiamo sconfitti, abbiamo la forza dei nostri convincimenti. Si vergognino loro, perché loro sono gli sconfitti". La felicità dei No-base sarà comunque completa, affermano loro stessi, se il presidente Usa Barack Obama accoglierà l'invito di giungere a Vicenza dopo il G8, come richiesto da un invito recapitato alla Casa Bianca nei giorni scorsi dal movimento. "Se non sarà a Vicenza – ha spiegato Bottene – andremo noi a Washington. La mattina si troveranno i No Dal Molin accampati davanti alla Casa Bianca e vedremo come si comporteranno". Intanto domani un gruppo di aderenti al presidio sarà a L'Aquila in vista del G8.
Fonte: Ansa.it
dell'inviato Vincenzo Beni
5 luglio 2009