Un richiamo severo che mira ad ottenere una tregua trasversale
La redazione
Il Presidente Napolitano in occasione della Festa della Repubblica: “Una esigenza di coesione credo che nel Paese ci sia. E spero che venga raccolta anche da chi ha funzione di rappresentanza politica e istituzionale. Mi sarei augurato più attenzione per i temi europei.”
“Una esigenza di coesione credo che nel Paese ci sia. E spero che venga raccolta anche da chi ha funzione di rappresentanza politica e istituzionale”. Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei Giardini del Quirinale, visitati nel pomeriggio da circa 20 mila persone, ha risposto alle domande dei giornalisti a conclusione della celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica. Il Capo dello Stato ha ribadito che “atteggiamenti più ponderati, più misurati sono assolutamente nell’interesse del Paese. Ed io – anche vedendo tanta gente per la strada stamattina, tanta gente qui – sono convinto, l’ho detto e lo ripeto, che è un sentimento diffuso tra gli italiani, molto di più di quello che si possa percepire in certe stanze della politica: un sentimento di unità”. A una domanda sulla scarsa attenzione ai temi europei nella campagna elettorale per il Parlamento europeo, il Presidente Napolitano ha risposto: “Mi sarei augurato che, avendo anche avuto nel passato e sempre avendo un ruolo importante l’Italia, ci fosse più attenzione per i temi europei”.
GIORGIO NAPOLITANO
IN OCCASIONE DELLA
FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA
Un cordiale augurio a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica. Un saluto particolare, affettuoso e solidale, alle tante famiglie de L’Aquila e dell’Abruzzo che vivono questa giornata fuori delle loro case distrutte o colpite, tra gravi disagi e difficoltà, anche se assistite e sostenute con ogni premura ; che vivono questa giornata nel ricordo di perdite dolorose e incolmabili.
L’augurio è che possano veder presto avviata l’opera di ricostruzione, rinata la città de L’Aquila, gettate le basi di un futuro migliore.
L’Italia si è ritrovata unita di fronte alla drammatica emergenza del terremoto. E si è, negli ultimi mesi, ritrovata unita nel celebrare il 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo, del ritorno alla pace, alla libertà e all’indipendenza ; si è ritrovata unita nel rendere omaggio alle vittime del terrorismo, delle stragi, della violenza politica di ogni colore ; si è ritrovata unita nel ricordare con gratitudine gli eroici magistrati e appartenenti alle forze di polizia caduti nella lotta contro la mafia. Sono stati altrettanti segni di unità del paese attorno a valori di democrazia e di solidarietà propri della nostra Costituzione.
Segni di unità tanto più importanti quanto più sono aspre le contrapposizioni politiche e istituzionali, soprattutto in periodo elettorale.
Ma basta guardare alla realtà senza paraocchi, per vedere che c’è bisogno – come ho detto e non mi stanco di ripetere – di più coesione nel paese, dinanzi alla crisi e alle tensioni che scuotono il mondo ; e dunque anche in vista dell’importante, grande incontro internazionale che si terrà il mese prossimo a L’Aquila e che costituirà per l’Italia un impegno e un’occasione di straordinario rilievo.
E specie per prendere finalmente la strada delle riforme necessarie al paese e al suo sviluppo c’è bisogno di più coesione sociale e nazionale : nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali ; nel libero e civile confronto tra le diverse opinioni.
Sono convinto che sia questo un auspicio diffuso tra gli italiani. Di certo è il mio augurio nell’interesse della Repubblica che oggi festeggiamo perché dal 2 giugno del 1946 con essa si identifica la nostra patria.
Fonte: Quirinale.it
2 giugno 2009