Terremoto in Abruzzo: non solo vite strappate ma tante responsabilità


Giulia Fresca


Il terremoto e la sua imprevedibilità sono la causa primaria di questa ennesima sciagura italiana, ma dalle foto, dai video, che scorrono sul web ed in televisione, l’immagine è ancora più drammatica.


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Terremoto in Abruzzo: non solo vite strappate ma tante responsabilità

Non solo corpi di esseri umani sepolti dalle macerie, di vite distrutte nell’animo e di disperazione in chi ha perso tutto ed in chi cerca di salvare ancora qualcuno o qualcosa, ma una visione che, con la freddezza dell’immagine si deve vedere a tutti i costi.
Case distrutte dall’effetto frittella che ricorda quel maledetto 31 ottobre 2002 a San Giuliano dove 27 scolari e la loro maestra persero la vita. Case crollate per effetto non solo del sisma, ma del loro stesso peso, per colpa di strutture non perfettamente asismiche. Le foto parlano chiaro: ferri lisci nelle travi portanti, pilastri senza l’ombra di staffaggi, calcestruzzo farinoso e dunque non eseguito alla regola dell’arte ed ancora sovraccarichi nelle murature con doppie pareti aggiunte e chissà, guardano le foto originarie quante altre cose si potrebbere rilevare. È il problema di sempre, è la superficialità di chi ritiene che per costruire basti realizzare in cemento armato, andando al risparmio su ferro e calcestruzzo, riducendo le sezioni portanti perché le strutture costrano troppo e magari ampliando il carico di esercizio degli immobili, come nel caso della Casa dello studente o delle aggiunte in termini di volumi e superfici nella abitazioni civili.
Ora più che mai occorre interrogarsi sul piano casa. Ora più che mai occorre comprendere che l’Italia è una nazione tutta sismica e che ogni opera deve essere utilizzata secondo lo scopo per il quale è stata progettata e realizzata. Altro che semplificazione burocratica, altro che ampliamento di superfici e volumi, altro che facili cambi di destinazione d’uso. Se davvero si vuole fare qualcosa, dal momento che nessun terremoto lancia prima il preavviso, occorre investire sulla verifica degli immobili, sulla loro reale rispondenza ai criteri di legge e di utilizzo, sulla reale capacità portante delle strutture, sulla qualità dei materiali utilizzati. E non solo…occorre investire per abbattere le case fatiscenti, eliminare per legge le superfetazioni e tutto ciò che aggrava il peso delle strutture e che ostacola l’accesso ai mezzi di soccorso. La terra trema e continuerà a tremare purtroppo, ma se per il terremoto nessuna ha colpa, per le cause che esso produce, il petto sono molti a doverlo battere.

Fonte: Articolo21

6 aprile 2009

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