Il Governo britannico non affitta l’ambasciata da Leviev


Luisa Morgantini


Il Governo britannico boicotta il magnate dei diamanti e dell’edilizia Lev Leviev e le sue imprese responsabili della costruzione di colonie israeliane sul territorio palestinese nella Cisgiordania occupata.


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Il Governo britannico non affitta l'ambasciata da Leviev

La decisione di Londra è giunta il 4 marzo scorso e fa seguito alle pressioni da parte della campagna iniziata dal movimento Boycott, Divestment and Sanctions (BDS- http://www.bdsmovement.net) e coordinata da organizzazioni per i diritti umani internazionali, israeliane e palestinesi che hanno chiesto al Governo britannico di non prendere in affitto dalla compagnia di Leviev, Africa-Israel, i locali per l’ambasciata inglese a Tel Aviv, perché le imprese real estate di Leviev sono responsabili della costruzione sulla terra dei Palestinesi delle colonie israeliane di Zufim, Mattityahu East, Har Homa e Maale Adumim, e del furto di terre ai danni di villaggi villaggi come Bil’in e Jayyous.
Leviev, per di più, ha anche fondato l’organizzazione colonialista Land Redemption Fund ed è stato denunciato di gravi abusi sui diritti umani anche in Africa, in particolare in Angola e Namibia, per il business dei diamanti.
 
In seguito alla diffusione della notizia, sulla stampa britannica, che l’ambasciata inglese avrebbe affittato da una compagnia di Leviev i locali per l’ambasciata a Tel Aviv, otto gruppi per i diritti umani statunitensi, inglesi e palestinesi hanno inviato una lettera aperta al ministero degli esteri inglese, chiedendo di revocare la decisione di boicottare Leviev e le sue imprese. Tra i firmatari della lettera: la Vice Presidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, l’ex corrispondente della BBC per il Medio Oriente Tim Llewelyn, accademici USA quali Norman Finkelstein e Noam Chomsky, il giurista britannico e editorialista dell’Indipendent Daniel Machover.
Lo scorso 22 Novembre sulle colonne del Guardian otto personalità della politica palestinese, tra cui Mustafa Barghouti e Hanan Ashrawi, hanno chiesto pubblicamente al Governo Britannico di “garantire che non si facciano affari con i costruttori di colonie come Lev Leviev.”
 
Sharif Omar, portavoce del Comitato di difesa della terra di Jayyous ha commentato la notizia del boicottaggio dicendosi “rincuorato dalla decisione presa dal Governo britannico in opposizione alla costruzione della colonia da parte di Leviev” e spera che “altri governi seguano l’esempio di Londra (…) Perché abbiamo bisogno di campagne di pressione efficaci per porre fine alla repressione israeliana, per riappropriarci della nostra terra e veder rispettati i nostri diritti”.
 
Finora almeno 13 proteste si sono svolte davanti alla gioielleria di Leviev a Madison Avenue da quando è stata aperta a New York. Anche UNICEF e Oxfam hanno più volte denunciato Leviev per abusi sui diritti umani, alcune personalità di Hollywood hanno preso le distanze dal magnate e il governo di Dubai, grande acquirente di diamanti, è da tempo sotto pressione delle campagne di boicottaggio nei confronti del business di Leviev.  Finora la company Africa-Israel ha già perso il 90% del suo valore.
 
Di seguito alcuni link utili:

 
http://www.menareport.com/en/business,real_esta/241251

 
http://www.haaretz.co.il/hasen/spages/1068545.html
 
http://www.bdsmovement.net

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