Immigrazione. "Noi non segnaliamo day": diciamo no a una norma vile


Antonella Napoli


Centinaia di "camici bianchi" infermieri e operatori sanitari di tutte le categorie si sono ritrovati a Roma e altre città italiane, per manifestare contro il disegno di legge sulla sicurezza che introduce una norma che prevede la segnalazione da parte dei medici di pazienti immigrati irregolari.


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Immigrazione. "Noi non segnaliamo day": diciamo no a una norma vile

"La salute si deve garantire, la denuncia fa inorridire" era scritto a chiare lettere sui cartelloni, gli striscioni e le magliette dei tanti medici che hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Msf Italia, Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), Associazioni studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e Osservatorio italiano sulla salute globale (Oisg).

L’indignazione di quanti hanno aderito al “Noi non segnaliamo day” traspare dalle parole dei manifestanti. A tutti appare paradossale, impensabile, che un giorno sarebbe stato necessario scendere in piazza per un diritto che i medici acquisiscono con la laurea e il giuramento di Ippocatre. Quello del segreto professionale.

Anche Articolo 21 ritene che le modifiche proposte vadano contro la nostra Costituzione, lo spirito del servizio sanitario e la dignità delle persone. Creare un clima di terrore nei confronti degli immigrati, che finora si sono rivolti con fiducia alle strutture sanitarie credendo di non essere rifiutati o discriminati, è indegno di un Paese che si definisce ‘democratico’.
La norma del ddl sicurezza che mette in condizione chi presta assistenza sanitaria di denunciare gli immigrati clandestini, non solo è contraria alla deontologia della professione medica, ma rischia di alimentare la cultura dell'odio.
Non è usando un diritto universale come quello alla salute. costringendo migliaia di persone a non sottoporsi a cure per il timore di essere denunciati, che si affronta e risolve il ‘problema’ dell’immigrazione clandestina.
Questo provvedimento getta le basi al proliferare di circuiti sanitari alternativi, illegali, pericolosi non solo per gli immigrati ma per la salute pubblica in generale.
E’ per questo che chiediamo un sussulto di dignità ai parlamentari che si apprestano a votare il disegno di legge che darà l’ok definitivo a una norma ingiusta, vile, che ha il solo intento di negare assistenza agli immigrati ai margini della società. Si abbia il coraggio di dire no.

Fonte: Articolo21

18 marzo 2009

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