Base USA a Vicenza: Parte la diplomazia delle città
La redazione
Vicenza è una città violata che non vuole né piegarsi né rassegnarsi. Per questo il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani promuovere la costruzione di una Rete delle “Città amiche di Vicenza”.
Vicenza è una città violata che non vuole né piegarsi né rassegnarsi. Per questo il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani promuovere la costruzione di una
Rete delle “Città amiche
di Vicenza”
La decisione è stata assunta ieri dalla Presidenza nazionale che si è riunita per la prima volta nella sede del Comune di Vicenza
“La base americana di Vicenza non si deve fare e la città di Vicenza che si oppone alla sua costruzione non sarà più sola.” Così il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, riunito ieri, venerdì 23 gennaio 2009, nella città del Palladio, ha deciso di promuovere la costruzione di una rete delle “Città amiche di Vicenza”.
”Da oggi Vicenza non sarà più sola” ha dichiarato Giulio Cozzari, Presidente del Coordinamento e della Provincia di Perugia. Raccogliamo l’appello del sindaco e invitiamo tutti gli enti locali a stringere la città di Vicenza in un grande abbraccio di solidarietà. Il progetto di costruzione della nuova grande base americana nel cuore di Vicenza pone gravi problemi alla città. Vicenza chiede di essere ascoltata. Ne ha diritto. E il diritto di Vicenza è anche il nostro diritto”.
“Mentre a Vicenza, ha replicato il sindaco Achille Variati, si stanno esaurendo le vie istituzionali del confronto e dell’approfondimento, questa manifestazione di solidarietà riaccende in noi la speranza. Quella della base è una vertenza che ci impegnerà per lungo tempo e avere accanto delle città amiche ci sarà di grande aiuto. Vicenza è una città violata che però non vuole né piegarsi né rassegnarsi.”
“La decisione di trasformare Vicenza nella più grande base militare americana in Europa è tutt’altro che irreversibile, ha affermato Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. La politica militare americana ha fallito ed è destinata a cambiare anche sotto la pressione della crisi economica che sta sconvolgendo negli Stati Uniti. Se il nuovo Presidente degli Stati Uniti manterrà le sue promesse molte cose dovranno cambiare anche nella gestione degli affari del mondo e tutti dovranno riconoscere che costruire una nuova grande base militare americana nel cuore dell’Europa, al di fuori dell’Onu e della stessa Nato, è una scelta anacronistica. Dunque sbagliata.”
Nelle prossime settimane prenderà dunque il via una campagna tesa a portare la “Questione Vicenza” nelle città italiane ed europee e a promuovere un rinnovato impegno delle città per la pace e la costruzione di una nuova politica della sicurezza comune fondata sul disarmo, la prevenzione e soluzione pacifica dei conflitti e la promozione di tutti i diritti umani per tutti. In questo contesto, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ha inoltre deciso di tornare presto a Vicenza con un importante evento nazionale.
Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani
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