Giornalismo sotto schiaffo… a Napoli


Bruna Iacopino


Ieri sera il Tg3 linea notte mandava in onda un filmato girato con una mini telecamera. Protagonista del video il Comandante della polizia municipale di Napoli, Luigi Sementa, che schiaffeggia un giornalista lì convocato.


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Giornalismo sotto schiaffo... a Napoli

Fare il giornalista a Napoli non è un'impresa semplice. Non solo perchè Napoli e la Campania sono “terra di Camorra” patria dei tanti Saviano e Capacchione, ma anche perchè chi fa onestamente e correttamente questo mestiere si trova sotto ricatto a volte anche di chi sta dalla parte “giusta”, dalla parte delle istituzioni e della legalità.
Ieri sera il Tg3 linea notte mandava in onda un filmato girato con una mini telecamera. Protagonista del video il Comandante della polizia municipale di Napoli, Luigi Sementa, che schiaffeggia un giornalista lì convocato.
La persona schiaffeggiata è Alessandro Migliaccio, giornalista di E-polis Napoli, responsabile di aver scritto e pubblicato il giorno 5 dicembre un'inchiesta dal titolo “ Gran Bazar d'illegalità nel rione del comandante”.
Dopo la pubblicazione dell'articolo Migliaccio viene convocato in maniera informale presso il comando insieme a due rappresentanti dell'Unione cronisti campana. La telecamera azionata di nascosto riprende il comandante visibilmente alterato, poi lo schiaffo.
Raggiungo Alessandro al telefono. La vicenda si è ulteriormente complicata nelle ultime ore. La voce trapela tensione. “ Sono stato schiaffeggiato perchè il mio era un articolo di denuncia. Mi sono limitato a rilevare un fatto evidente: mentre il comandante insediatosi da poco ha visibilmente adottato il pugno di ferro in gran parte della città, così non ha fatto nella zona in cui abita, dove regna la più totale anarchia, tra macchine parcheggiate in tripla fila, fioriere sparse ovunque… Ma non ho indicato l'indirizzo né tanto meno fotografato il portone di casa del comandante ( cosa di cui lui mi accusa)”.
I seguito a questo l'ospedale e la denuncia di Migliaccio, un comunicato di solidarietà da parte dell'Unione cronisti di Napoli e poco altro, fin quando il video non è approdato al servizio pubblico e trasmesso in Rai.
Ma anche una rivelazione inquietante.
“ Subito dopo molti colleghi mi hanno chiesto di tacere sulla vicenda, di lasciar correre. Quando poi hanno saputo che avevo ripreso tutto con una telecamera improvvisamente mi si è fatto il vuoto attorno.” Riferisce Migliaccio.
E un'accusa pesante: “ I colleghi campani, tranne quelli di Epolis, mi hanno tradito tutti. Si sono limitati ad un comunicato di solidarietà ma al di là di questo nessuno spazio sulla stampa locale.”
Difficile fare il giornalista a Napoli. Difficile fare il cronista e stare a schiena dritta.
“ Se in quel momento al mio posto si fosse trovato un altro ragazzo un po' più ingenuo e senza telecamera allora avrebbe dovuto tenersi lo schiaffo e starsene zitto. Il giornalismo è sotto schiaffo in tutta Italia, ma noi a Napoli lo schiaffo ce lo teniamo.” Tira fuori la rabbia e l'indignazione il giornalista di Epolis, offeso dalle istituzioni, democratiche, offeso dalla categoria.
“ Di contro al silenzio di giornalisti e politici (il sindaco non ha minimamente preso in considerazione la vicenda) c'è tutta la società civile che invece si è schierata al mio fianco.”
Ma la questione si è “fatta seria”, come direbbero a Napoli, e Migliaccio esprime non poche perplessità e qualche timore.
Giusto oggi il comandante Sementa denuncia di aver ricevuto una busta con un proiettile calibro 38 all'interno… un articoloe poi un proiettile, facile fare uno+uno. “ Stai mettendo in pericolo me e la mia famiglia” urlava il comandante nel video. Casualità…
L'amarezza aumenta.
Cosa chiedere alle istituzioni?
“ Che l'articolo21 venga rispettato. Questo il motivo per cui ho denunciato la vicenda e non sono stato zitto. Che vengano rispettate le leggi e che il giornalismo rispetti a sua volta la sua missione: informare e denunciare, altrimenti si riduce a insignificante velina.”
Morale della storia, attualemnte c'è una procedimento legale in corso, mentre il Napoli, comunica Ciro Pellegrino del Cdr del giornale, “è stato escluso dalla comunicazione istituzionale”.
“…da un capo dei vigili, presunto tutore della legge (è pure ex comandante dei carabinieri!) che alza le mani,  come ci si difende?  E da un sindaco, parlo di Rosa Russo Iervolino, che il giorno dopo il suicidio di un suo assessore parla di "giornalisti sciacalli", come ci si difende?” Chiede Pellegrino.
Giriamo la domanda a chi di competenza, avendo noi come unica risposta l'articolo21 della Costituzione.

Tutta la vicenda unitamente al video e all'articolo "incriminato" sono visibili su: http://www.teledenuncio.it/

Fonte: Articolo 21 – 12 Dicembre 2008

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