“Basta odio e falsità”, appunto…
Santo Della Volpe - articolo21.org
Adesso è toccato a Concita de Gregorio. Una bella scritta nera con tanto di firma Forza Nuova, sul muro di casa e ben indirizzata: “De Gregorio: basta odio falsità”, tanto per individuare ed indirizzare un bersaglio, una giornalista,direttrice dell’Unità, una donna, una persona impegnata nella difesa della democrazia.
Adesso è toccato a Concita de Gregorio e l’elenco si allunga, anche se avevamo sperato che si fosse concluso con quelle scuse portate con i fiori a Federica Sciarelli, dagli stessi protagonisti dell’incursione notturna a “Chi l’ha visto”. Invece no, una bella scritta nera con tanto di firma Forza Nuova, sul muro di casa e ben indirizzata: “De Gregorio: basta odio falsità”, tanto per individuare ed indirizzare un bersaglio, una giornalista,direttrice dell’Unità, una donna, una persona impegnata nella difesa della democrazia, semplicemente facendo il proprio lavoro di giornalista libera ed indipendente, nel giornale fondato da Gramsci, non a caso.
Odio e falsità, come nella scritta ad Ezio Mauro, direttore di Repubblica, odio e falsità come la giustificazione dell’incursione dentro la Rai di Via Teulada, odio e falsità appunto: quale odio e quali falsità? Perché continuare con questa pratica abusata e da fronti contrapposti ormai inesistenti, cercandosi nemici per poter dire solo di esistere ,come se la politica fosse dimostrazione di violenza, di odio e di menzogne? Perché continuare nella pratica fascista di individuare delle persone come obiettivo di intimidazione?
Perché questa è la natura dell’esistenza e della firma di Forza Nuova, senza la quale questa formazione neofasciata non esisterebbe. Vive solo perché si basa su quei principi nefasti, come se il mondo fosse diviso tra amici (da stadio? da picchiatori? da urlatori di slogan di morte? da mani tese ? da simboli orrendamente mussoliniani?) e nemici, gli altri,”i comunisti”, la gente che ogni mattina si alza per andare a lavorare e portare i figli a scuola. A questi devono dimostrare la propria coerenza insulsa con scritte minacciose, ingiurie, disegni fallici (come quelli che hanno imbrattato la mia vecchia auto, poveracci…), croci celtiche e svastiche.
Non è politica, sono solo urla di impotenza. Ma è chiaro che ormai hanno messo nel mirino il mondo dell’informazione,visto come il pericolo vero; cioè la violenza e l’intimidazione per colpire la volontà di scrivere di società, di diritti di cittadinanza, di speranza in un mondo migliore, di doveri della politica. Ce l’hanno con i giornalisti che svelano e disvelano, identificando in falsità ed odio, le immagini del loro mondo che è infatti intriso di odio e falsità.
Pensando di stare sempre nel giusto a priori, non sopportano i giornali e le televisioni che fanno vedere i fatti ed il mondo nella dimensione che appare agli occhi di tutti. Si conquistano uno spazio così a forza di “manganellate” ideali e violenza verbale,di scudisciate in piazza e scritte ingiuriose senza pensare alle vere conseguenze dei loro gesti. Chi ha pensato a quei figli di una giornalista che scendendo da casa dicono innocenti “mamma, ti hanno scritto sul muro?”, vedendo quella scritta? Perché non hanno pensato alle inquietudini che potevano creare in una famiglia che si vede additata agli abitanti del proprio quartiere solo perché ci vivono come tanti altri,ma sono giornalisti? Loro queste domande non se le pongono, l’odio acceca, le falsità anche, quando non si ha il coraggio di confrontarsi con le idee degli altri e con il proprio specchio che fa vedere le proprie azioni.
A Concita De Gregorio non possiamo (e non posso) che mandare un abbraccio, come Articolo21 e come collega giornalista,additato stupidamente da altre ingiurie ed altre scritte della stessa parte ottusa.
La solidarietà è molta in questi momenti, la nostra si unisce alle altre,è una forza che induce a continuare a vivere e credere nella democrazia e nel libero scambio di idee, nell’informazione coraggiosa e nella denuncia sociale, nella cronaca appassionata e nella ricerca di notizie.
Contro ogni intimidazione e tentativo di chiuderci la bocca.
Ma sono troppi ancora i silenzi, troppe le contiguità verbali di esponenti della destra con questi signori che cercano nemici per cercare di avere un ruolo politico; sono ancora troppi quelli che additano come comunisti le persone che hanno il “difetto” di pensarla diversamente da ‘lorsignori’, quelli che urlano quando sono a corto di argomenti, quelli che usano prepotenza ed arroganza politica per imporre le loro idee.
Sono troppi quelli che usano giornali e Tv a proprio comodo (perché ne hanno possibilità e disponibilità) alimentando campagne di delegittimazione degli avversari politici e dei giornalisti che fanno il loro lavoro con rigore,pensando di risolvere i problemi colpendo chi fa informazione.
E’ anche da questa deriva culturale e demagogica, oggi purtroppo localizzata a destra, che nasce molto odio e falsità, appunto…
Fonte: Articolo21
21 novembre 2008