Tg 3: "L’hanno ucciso per un biscotto"
Maddalena Bolognini
Riflessione sull’odio diffuso nel nostro Paese dopo i tragici ed assurdi fatti di Milano, in cui ha perso la vita un ragazzo italo-africano di soli 19 anni. In questo clima violento ci si rende conto della deriva della realtà italiana, intrisa di paura e preoccupazione.
Si ascolta dell’odio feroce che ha ucciso quel ragazzo dagli occhi dolci a Milano e ci si rende conto della deriva di questa nostra realtà italiana. Ormai sembra tutto lecito, lecito picchiare a morte un ragazzo italiano per una sigaretta e per i suoi vestiti, come a Verona, lecito dare fuoco ai campi rom, bruciare vivi dei piccoli nomadi, come a Livorno, lecito massacrare di botte, con bastoni, spranghe e coltelli tre romeni fuori dal supermercato solo perché sono romeni o avventarsi contro due ragazzi gay solo perché sono gay, come a Roma. E può capitare, se si cammina per strada, di sentire frasi come “stasera ho voglia di picchiare qualcuno” e “guarda, sta passando uno sporco negro, quasi quasi mi sfogo con lui” e avventarsi in 13 contro quel ragazzo angolano che studia all’università, riempirlo di pugni e calci, come a Genova. Così succede quando il virus dell’odio e dell’intolleranza viene costantemente inoculato, attraverso conflitti metropolitani quotidiani che diventano normalità.
E chiede un ritorno ad una soglia minima di civiltà la comunità di S. Egidio, che questa sera invita tutti a Milano ad una veglia di preghiera contro l’odio.
E’ un clima violento e minaccioso, dice la Comunità di S. Egidio, che una predicazione di odio anti-immigrati, anti-rom, anti-romeni ha incoraggiato fino ad una soglia non più accettabile. E chiede ancora, la comunità, di non rincorrere percezioni di insicurezza che rischiano solo di essere interpretate dalle frange di violenti come autorizzazioni ad imprese di pseudo-giustizia fai-da-te.
TG3 del 15/09/08, ore 14.20 – servizio di Elisabetta Santon