Appello del Papa contro le violenze in India


Repubblica.it


Dopo le violenze dei giorni sconrsi, il Papa condanna gli assalti induisti alle comunità cattoliche: "Basta attacchi alla vita umana". Si aggrava il bilancio degli scontri nell’est del Paese e viene esteso il coprifuoco.


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Appello del Papa contro le violenze in India

ROMA – Il Papa condanna "ogni attacco alla vita umana". Benedetto XVI fa riferimento alle violenze dei fondamentalisti indù consumatesi nei giorni scorsi in India contro le comunità cristiane. Intanto non si placa la violenza tra fondamentalisti induisti e cristiani. Tre corpi senza vita sono stati ritrovati nella notte nella zona orientale del Paese e il bilancio degli scontri, tra opposte fazioni religiose, sembra essere salito a 11 vittime.

A riferirlo è la polizia. Le bande indù hanno attaccato e danneggiato più di una dozzina di chiese, case cristiane e orfanotrofi. Le autorità hanno esteso il coprifuoco a 11 città di Kandhamal ma la situazione nell'aerea a est dell'India resta incandescente. Le violenze sono scoppiate dopo l'assassinio di un leader induista del distretto di Orissa, una zona dove i missionari cristiani hanno operato a lungo in questi ultimi anni. Il leader stava promuovendo una campagna locale per la conversione dei cristiani e delle popolazioni tribali alla religione indù.

L'udienza generale in Vaticano. Il Santo Padre è tornato a incontrare i fedeli in Vaticano – erano ottomila – dopo la pausa estiva con un'udienza generale in aula Paolo VI. "Gli affanni delle Nazioni siano nelle nostre preghiere e nel nostro impegno missionario" ha detto il Papa.

Ricordando alcune fasi della vita di San Paolo, Benedetto XVI ha sottolineato come "si sia dedicato all'annuncio del Vangelo senza risparmio di energie, affrontando una serie di prove gravose" ed "esercitando con assoluta generosità" quella che egli chiama "preoccupazione per tutte le Chiese". Parlando in lingua francese ha poi aggiunto: "Possa l'esempio di San Paolo insegnarci a testimoniare infaticabilmente Cristo e affrontare con coraggio le prove della vita per metterle sotto lo sguardo di Cristo. Mettiamo, come lui, gli affanni delle Nazioni nelle nostre preghiere e nel nostro impegno missionario".

Fonte: Repubblica.it

27/07/2008

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