Dal Molin, il sindaco non si piega: 10 ottobre referendum per il no


L'Unità


Domani, martedì 8 luglio, consiglio comunale che intende destinare l’area a verde pubblico. Fassino: sì alla consultazione popolare.


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Dal Molin, il sindaco non si piega: 10 ottobre referendum per il no

VICENZA – Quanto hanno detto ieri Berlusconi e, pochi giorni fa il ministro La Russa, non chiude affatto l’ormai lunga vicenda del Dal Molin. Domani infatti si riunirà il consiglio comunale di Vicenza convocato dal neo-sindaco Achille Variati (Pd). Le forze che sostengono l’amministrazione intendono votare un documento che annulla la delibera approvata quasi due anni fa ai tempi del sindaco Hullweck, favorevole alla realizzazione della seconda base americana. Non solo: il consiglio comunale convocherà il referendum popolare che, orientativamente, si terrà il 10 ottobre. Gli esperti del comune stanno definendo il testo del quesito referendario che, a quanto pare, non menzionerà la base statunitense, ma chiederà ai cittadini di pronunciarsi sulla destinazione d’uso dell’area dell’aeroporto Dal Molin che l’amministrazione intende destinare a verde pubblico. Nei giorni scorsi il sindaco Variati ha incontrato i responsabili della base Ederle (sede del comando Usa) ed ha espresso loro i sentimenti di amicizia che legano l’Italia agli Usa, ma anche il desiderio della città di preservare l’area del Dal Molin da una colata di cemento con le conseguenti ricadute sull’ambiente. Nei giorni scorsi sono stati diffusi alcuni sondaggi secondo i quali la maggioranza dei cittadini di Vicenza è contraria alla realizzazione del nuovo insediamento militare. Il consiglio comunale dovrà anche stabilire il quorum al referendum; il criterio che prevale finora è quello di ritenere valida la consultazione se si recherà ai seggi più del 50% degli elettori che hanno votato alle elezioni politiche. Pochi giorni fa il Tar del Veneto ha espresso un parere fortemente negativo sulla realizzazione della base ed ha bloccato i lavori che dovevano iniziare questo mese. Il governo si è rivolto al consiglio di Stato che però, pochi giorni fa, ha rinviato ogni decisione al 29 luglio. Il ministro della Difesa La Russa, si è più volte espresso in favore dell’avvio dei lavori e ha anticipato che su questa decisione non vi sarà alcun arretramento. Da oltre due anni il movimento formato dai cittadini e gruppi no-base organizza proteste e cortei. Sulla questione ha preso posizione ieri anche Piero Fassino, favorevole alla convocazione del referendum.

Fonte: L’Unità

7 luglio 2008

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