“Ragazzi, ci vogliono proposte concrete”


Michela Trigari


Parola di Valentina Galluzzi, del Coordinamento dell’Onu dei giovani di Terni


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“Ragazzi, ci vogliono proposte concrete”

“Non sarà solo un momento di incontro e di confronto. Alla fine, dovremo costruire un programma di azioni concrete per promuovere e difendere sia i diritti umani sia la pace a ogni livello, dal nostro quartiere fino all’ambito internazionale”. Parola di Valentina Galluzzi, una delle tante ragazze che stanno preparando la terza Assemblea dell’Onu dei giovani, che si svolgerà a Terni il 5 e 6 ottobre alla vigilia del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, quest’anno presi come tema predominante dalla Settimana italiana della pace, dall’Onu dei popoli e dalla marcia Perugia-Assisi.

“Dopo aver partecipato a riunioni e workshop, i giovani dovranno decidere come e dove impegnarsi, se nei luoghi che quotidianamente li vedono protagonisti, come la scuola, l’università, il lavoro o l’associazionismo, oppure se in progetti portati avanti da ong all’estero – continua Valentina Galluzzi -. Costruiremo l’alfabeto della pace e l’agenda politica dei diritti umani attraverso i linguaggi che conosciamo e che ci appartengono di più: attraverso la musica, le immagini, i nuovi media, il teatro, l’arte e la narrazione, che utilizzeremo come mezzi di denuncia e come strumenti per provare a cambiare il mondo. Ma anche l’ascolto, soprattutto dei ragazzi stranieri, sarà una delle modalità operative privilegiate da quest’Assemblea dell’Onu dei giovani 2007”. Alla terza edizione della manifestazione, infatti, sono attesi circa 600 partecipanti, tra ragazzi italiani e ospiti internazionali. Intanto hanno già dato la loro adesione l’Agesci, l’Arci, i Beati costruttori di pace e la Fish. E come per l’Onu dei popoli, particolare importanza ricoprirà l’Africa, simbolo della domanda di giustizia globale, e il Medio Oriente, emblema dei conflitti irrisolti.

“Riteniamo importante – per costruire una società che sia in cammino verso la nonviolenza – educare e formare le nuove generazioni alla giustizia, alla democrazia, alla cittadinanza attiva e responsabile e alla solidarietà verso gli altri. Ai ragazzi viene proposto quindi di attivarsi”, prosegue Valentina Galluzzi. Come? “Interagendo con le istituzioni locali per promuovere politiche per la pace che portino a impegni pubblici, provando a conoscere da vicino quello che già molte associazioni fanno, sostenendo qualche progetto di cooperazione allo sviluppo, “adottando” una realtà lontana e difficile, animando momenti di dibattito oppure pensando a gesti concreti e a manifestazioni simboliche da promuovere sul proprio territorio”.

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