Oggi si riunisce a Roma il comitato organizzatore della Manifestazione Rai


La redazione


Non sarà una manifestazione contro ma per il servizio pubblico. La vogliamo organizzare insieme a tutti coloro che reclamano il rispetto dei diritti umani, per sé e per gli altri, a casa nostra e nel mondo e non sono mai rappresentati.


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Oggi si riunisce a Roma il comitato organizzatore della Manifestazione Rai

Oggi 26 giugno 2008 ore 15.00 a Roma si svolgerà la prima riunione del comitato organizzatore per la manifestazione alla Rai per un’informazione e una cultura di pace proposta dalla Tavola della pace.

La riunione avrà luogo presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (corso Vittorio Emanuele II, 349) a partire dalle ore 15.00.

I fatti di queste ultime settimane confermano e, purtroppo accrescono la necessità di promuovere un’iniziativa ampia e incisiva. Anche per questo vi rinnoviamo l’invito ad aderire al comitato organizzatore della manifestazione e a partecipare alla riunione odierna.

Restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, vi inviamo i più cordiali saluti.

Per adesioni e informazioni rivolgersi a:
Tavola della Pace, via della viola 1 (06100) Perugia Tel. 075/5736890 – fax 075/5739337 – e mail: segreteria@perlapace.it – www.perlapace.it

Flavio Lotti e Grazia Bellini
coordinatori nazionali
tavola della pace

Di seguito il potete trovare l’appello e le adesioni aggiornate al 25 giugno.

La Tavola della pace, riunita ad Assisi il 1 marzo 2008, ha deciso di promuovere una “manifestazione nazionale per un’informazione e una cultura di pace” da tenersi davanti alla sede della Rai di Roma. Non bastano più gli appelli e i convegni. Bisogna che tutti i cittadini consapevoli, i giornalisti, le organizzazioni della società civile responsabile, gli insegnanti, le scuole e gli Enti Locali si uniscano per dare voce alla domanda di cambiamento. Non vogliamo fare una manifestazione contro ma per il servizio pubblico. Non vogliamo puntare il dito solo sulla Rai ma sull’intero mondo dell’informazione. La vogliamo organizzare, in occasione del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Costituzione italiana, nell’anno europeo del dialogo interculturale, insieme a tutti coloro che reclamano il rispetto dei diritti umani, per sé e per gli altri, a casa nostra e nel mondo e non sono mai rappresentati. La vogliamo fare non solo e non tanto per noi ma per le persone e i problemi di cui ci occupiamo. La vogliamo organizzare insieme ai giornalisti che vogliono dare voce alla pace. La vogliamo organizzare insieme a tutti i cittadini che vogliono un servizio pubblico libero ed efficace. La vogliamo organizzare insieme ai giornalisti che ancora oggi sono privati del loro contratto e spesso sono sottoposti al ricatto del precariato. La manifestazione di Roma non sarà il punto di arrivo ma di partenza di un rinnovato impegno comune per un’informazione e una cultura di pace. Tutti gli interessati sono invitati a far parte del comitato organizzatore che terrà la sua prima riunione nelle prossime settimane.

Hanno già dichiarato il proprio sostegno: il Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, la Federazione Nazionale Stampa Italiana, l’UsigRai – Sindacato Giornalisti Rai, Articolo 21, l’Associazione Ilaria Alpi e il Comitato per la libertà d’informazione.

* * *

Non c’è pace senza un’informazione e una cultura di pace. La pace si nutre di una comunicazione e di un’informazione libera, plurale, attenta ai diritti umani e al bene comune, vicina ai bisogni vitali della persona, rispettosa della sua dignità. Eppure, nel nostro paese, spesso i grandi mezzi d’informazione –e purtroppo la stessa Rai- diffondono una falsa idea della pace che viene associata a inerzia, rinuncia, resa, rassegnazione, impotenza. Programmi, immagini, linguaggi e comportamenti irresponsabili trasmettono valori e modelli che compromettono le radici della cultura della pace e dei diritti umani, della responsabilità e della giustizia. Mentre si enfatizzano in modo ossessionante alcuni episodi di cronaca nera e si alimentano atteggiamenti di paura, di chiusura e di intolleranza, i veri grandi problemi delle persone e dei popoli, di casa nostra e del mondo, della guerra e della pace vengono per lo più ignorati sino a quando esplodono nelle forme peggiori. La narrazione della guerra e delle guerre è troppo spesso lontana dalla realtà, frutto di superficialità e palesi manipolazioni. In questo contesto, la parola viene sistematicamente negata agli operatori di pace: i loro appelli, le loro proposte e iniziative vengono sottaciute, nascoste, minimizzate, avvolte in un innocuo buonismo o deformate al punto da essere descritte come un attentato alla libertà e alla sicurezza.

Per questo abbiamo deciso di promuovere una “manifestazione nazionale per un’informazione e la cultura di pace” da tenersi davanti la sede della Rai di Roma e invitiamo tutti ad organizzarla insieme.

La Rai è un servizio pubblico. Un grande servizio pubblico che va cambiato, difeso e rafforzato. Un bene pubblico indispensabile per la nostra libertà, la nostra democrazia e per il nostro benessere. Noi la vogliamo più utile, bella e divertente. Per questo dobbiamo liberare la Rai dal controllo e dai condizionamenti del governo, dei partiti e dei poteri forti. Così come dobbiamo liberare l’informazione da tutti i conflitti d’interesse, dallo sfruttamento del lavoro precario dei giornalisti, dall’illegalità e dalle mafie.

La Rai innanzitutto e l’intero mondo dell’informazione devono mettersi al servizio della diffusione della cultura pace e dei diritti umani. Serve un forte investimento culturale corale per costruire un’Italia migliore in un mondo migliore, per promuovere una nuova scala di valori, per rafforzare i valori della nonviolenza, del rispetto degli altri, della solidarietà, della giustizia sociale, dell’equità, della partecipazione. Serve dare valore alle cose e ai comportamenti che contano. Alla Rai non basta l’apertura della sede a Nairobi. Serve una vera apertura al mondo e a quanti, tutti i giorni, s’impegnano per la pace e i diritti umani. Servono spazi reali quotidiani ed efficaci nei palinsesti. La Rai deve diventare il modello da seguire. Un esempio per tutto il mondo dell’informazione che deve essere chiamato ad assumersi le proprie responsabilità sociali.

Con questa manifestazione noi vogliamo denunciare la gravità della situazione e avanzare alcune proposte concrete. Alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale del Diritti Umani, nel 60° anniversario della Costituzione italiana, nell’Anno europeo del dialogo interculturale, in attuazione dei compiti che spettano al servizio pubblico radiotelevisivo e del suo contratto di servizio, noi chiediamo alla Rai di:
• portare la vita delle persone e la realtà del mondo in primo piano e in prima serata;
• definire una linea e una struttura editoriale denominata “La RAI per i diritti umani”, da sperimentare per almeno un anno, a partire dal momento in cui si svolgeranno le Olimpiadi di Pechino, per la promozione della cultura della pace, dei diritti umani e della nonviolenza;
• promuovere 10 prime serate-evento (tra queste il 10 dicembre 2008) dedicate ai grandi temi del nostro tempo;
• dedicare almeno 5 minuti, tutti i giorni, in prima serata, dopo il TG della sera, per far sì che ogni giorno la gente apra il cuore e la mente al mondo e alle persone che lo abitano imparando ogni sera una cosa speciale che può rendere migliore la nostra vita;
• realizzare una trasmissione settimanale, in prima serata, di alta qualità e di grande approfondimento sui diritti umani e sui temi più scottanti del mondo, della pace e della giustizia: una trasmissione per conoscere le sfide che ci coinvolgono e discutere le possibili soluzioni;
• abolire la pubblicità nelle fasce di programmazione dedicate ai bambini;
• garantire il pluralismo aprendo le porte ai costruttori di pace, alle organizzazioni della società civile e agli Enti Locali impegnati per la pace, la giustizia e la democrazia internazionale;
• attuare e rispettare il contratto di servizio garantendo massima trasparenza nella gestione dei soldi del canone.

Diamo voce alla pace e ai diritti umani. Invitiamo tutti i cittadini, i giornalisti, gli organi d’informazione, le organizzazioni della società civile, gli insegnanti, le scuole e gli Enti Locali a sostenere queste proposte e questi obiettivi. E’ urgente un cambio di mentalità e una più ampia assunzione di responsabilità.

Diamo voce alla pace e ai diritti umani. Non c’è bene più grande da promuovere e da difendere insieme. In Italia e nel mondo. Ora.

Adesioni comitato organizzatore (aggiornate ad oggi 25 gougno 2008)

Tavola della pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, Federazione Nazionale Stampa Italiana, UsigRai – Sindacato Giornalisti Rai, Articolo 21, Associazione Ilaria Alpi, Comitato per la libertà d’informazione, Millennium Campaign, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia, Redattore sociale, Fesmi-Federazione Stampa Missionaria Italiana, Fish-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Arci, Libera – Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Banca Etica, Beati i costruttori di pace, Arci Servizio Civile, Cipsi, Cnca, Associazione delle Ong italiane, Consiglio nazionale sulla disabilità, Lunaria, Associazione Voglio Vivere onlus, Asal, Auser, Campagna Sdebitarsi, Centro Internazionale Helder Camara, Cipax-Centro Interconfessionale per la Pace, Centro per la pace di Forlì-Cesena, Cesv Centro Servizi per il Volontariato, Cocis, Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani, Comitato di solidarietà con il popolo eritreo, DPI Italia, Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, Fondazione Lelio Basso-sezione internazionale, Fondazione Libera Informazione, Gruppo Abele onlus, GVC-Gruppo Volontariato Civile, Emmaus, IIFWP (Interreligious and International Federation for World Peace), Intersos-Organizzazione umanitaria per l’emergenza, Isde-Associazione Medici per l’ambiente, La Gabbianella-Coordinamento per il sostegno a distanza, Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli, Legambiente, Movimento Federalista Europeo, Mondo e Missione, Movimento Nonviolento, MCE-Movimento di Cooperazione Educativa, UDS-Unione degli Studenti, Volontari nel mondo-Focsiv, Prosvil-Progetto Sviluppo-Cgil, Peace Games Uisp, Peacelink, PeaceWaves, Proutist Universal Italia, Sci-Servizio Civile Internazionale, Tribunale permanente dei popoli, Associazione donne tibetane, Agenda 2002-Bottega l’altro mercato (Massa Carrara), A.N.P.I. "Elio Mauro" Udine, Arci Abruzzo, Arci Musica- associazione Immagine Torino, Arci Solidarietà Modena, Arci Uisp Montefalcone,associazione Alagados Onlus, Associazione Culturale Ardinia, Associazione culturale for children (Pomigliano d’Arco), Associazione culturale Mundo Brasil-Federazione dei media culturali stranieri, Associazione Culturale Rinascimento, Associazione Il Pioppo onlus (Napoli), Associazione Prometeo ricerca, Associazione Popoli Minacciati-Sud Tirolo, Associazione Roma XVI con l’Africa, Associazione UnAltroMondo onlus (Milano), Auser Taranto, Casa della Pace ARCI (Rimini), Centro d’arte e cultura (Delta di Potenza), Centro Regionale del Lazio, Comitato BoBi-Boicotta Biscione, Comitato Intercomunale per la Pace del Magentino, Commissione comunale per la pace Bagno a Ripoli, Consulta faentina del volontariato, FederHand Campania, Granello di senape (Cuneo), Gruppo Pittori dello Scalo di Caselle Torinese, Laboratorio per la pace (Galliate), Legambiente Circolo Verdeacqua (Ancona), Mondo senza guerre-Bergamo, Movimento dell’amore universale – Associazione Vegetariana Animalista, Per un sorriso-Associazione Monica De Carlo (Terni), Pubblica Assistenza (Campi Bisenzio), Punto Critico, Semi di pace Rende (CS), Testimone di Pace Ovada (AL), Tavola della Pace Monza e Brianza, Tavola della pace e della cooperazione di Pontedera, Tavola della Pace del Friuli Venezia Giulia, Tavola della pace di Trieste – Comitato pace convivenza e solidarietà "Danilo Dolci", Tempi di fraternità (Torino), Unicef Isernia

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