“Dpef: aumentano del 50% le risorse contro la povertà”


La redazione


Soddisfazione nel mondo dl volontariato, delle Ong e dell’associazionismo per la pace per il nuovo Dpef varato dal governo. Tracciata la strada per raggiungere lo 0,7%.


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"Dpef: aumentano del 50% le risorse contro la povertà"

C’è soddisfazione nel mondo del volontariato, delle Ong e dell’associazionismo per la pace per il nuovo Dpef varato dal governo. Un passo avanti che secondo molti tornerà a dare credibilità internazionale al nostro paese e porterà nuova linfa vitale alla lotta contro la povertà e la miseria nel mondo.

“Gli impegni finanziari assunti dal governo con il Dpef sono la risposta alla fortissima indignazione provocata dal mancato impegno del nostro paese contro la povertà nel mondo che ha accompagnato il primo anno del governo Prodi – dice Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace. Finalmente la lotta alla povertà viene iscritta negli impegni economici del governo. Dopo tante proteste e sollecitazioni è stato raccolto quanto la Tavola della Pace assieme a molti altri ha ripetutamente chiesto, ovvero che il governo tracciasse nel documento di programmazione economica e finanziaria una “road map” per rispettare gli impegni e raggiungere finalmente l’obiettivo dello 0,7%”.

Speranza trapela anche dal comunicato dell’Onu, impegnata nella Campagna del Millennio: “Con l’approvazione del Dpef l’Italia sembra determinata a recuperare la propria credibilità ponendo la cooperazione internazionale tra gli elementi fondamentali della programmazione del governo. L’aumento del 50% chiesto dalla viceministra Patrizia Sentinelli per tutte le risorse destinate all’Aps (aiuto pubblico allo sviluppo) dai diversi ministeri competenti è stato accolto dal governo. La voce dell’opinione pubblica e della società civile italiana sembra essere stata finalmente ascoltata”. “La Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio – continua il comunicato dell’Onu – non può quindi che salutare con favore l’ inversione di tendenza testimoniata da questo documento. Ora ci aspettiamo che i fatti e le future decisioni del governo a partire dalla prossima Finanziaria non solo confermino quanto scritto nel Dpef ma definiscano con maggiore chiarezza la destinazione e l’uso dei fondi erogati. Il documento infatti si limita a menzionare l’impegno a destinare i fondi principalmente all’Africa. Ora che finalmente l’aumento della quantità degli aiuti sembra essere divenuto realtà, si apre un’altra importante sfida riguardo all’efficacia degli aiuti stessi. La nuova legge delega per la riforma della cooperazione, ricordata nel Dpef stesso, rappresenta un buon punto di partenza, ma deve essere migliorata. Il dialogo instaurato tra il governo e la comunità internazionale come anche con la società civile e i singoli cittadini deve continuare. Importanti passi sono stati compiuti ma c’è ancora molta strada da compiere”.

Anche le Ong aderenti al Cini (Action International, Amref, Save the Children, Terres del Hommes, Vis, Wwf) esprimono in una nota il loro apprezzamento “per le posizioni di sotegno alle politiche di cooperazione che il Dpef del governo Prodi dedica, per la prima volta in molti anni, agli interventi di lotta alla povertà. “Finalmente si riconosce la centralità degli impegni che l’Italia ha preso in sede internazioanle nei confronti delle politiche di lotta alla povertà, con particolare riferimento all’Africa, e si disegna un percorso di progressivo adattamento delle strutture gestionali e dei finanziamenti che dovrebbero sostenerle” ha dichiarato il portavoce di Cini, Pierluigi Salinari.
(a cura della redazione)
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