Gli obiettivi della 7a Assemblea dell’Onu dei Popoli


La redazione


I diritti umani non sono “valori” altissimi da contemplare. Essi sono il nome dei bisogni umani vitali, materiali e spirituali e come tali costituiscono un insieme di “obiettivi” concreti che devono guidare la politica a tutti i livelli, dalla politica locale a quella internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo […]


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I diritti umani non sono “valori” altissimi da contemplare. Essi sono il nome dei bisogni umani vitali, materiali e spirituali e come tali costituiscono un insieme di “obiettivi” concreti che devono guidare la politica a tutti i livelli, dalla politica locale a quella internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente sostenibile. La legittimazione dell'agire delle classi governanti si gioca sul terreno della loro coerenza con il paradigma dei diritti umani. Essi sono pertanto la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che colpisce centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità.

I diritti umani sono i diritti civili, politici, economici, sociali, culturali, i diritti alla pace, all'ambiente, allo sviluppo umano, alle pari opportunità da realizzare nel rispetto del principio della loro interdipendenza e indivisibilità. Lo stato sociale è indissociabile dallo stato di diritto. La democrazia sociale ed economica è indissociabile dalla democrazia politica.

“Tutti i diritti umani per tutti” è lo slogan e il programma politico che unisce tutti coloro che da anni affermano che “un altro mondo è possibile”
, di tutti coloro che vogliono “fare la differenza” per costruire un mondo più giusto libero dalla paura e dal bisogno. Non importa quale sia il centro del tuo impegno sociale. Non importa se ti occupi di persone anziane, bambini, giovani, diversamente abili, immigrati, migranti, emarginati, minoranze e rifugiati. Non importa se ti occupi di povertà, sviluppo, guerre, pace, disarmo, informazione, acqua, discriminazioni, educazione, ambiente, criminalità organizzata, legalità, salute, partecipazione, democrazia, lavoro dignitoso,…: ci occupiamo tutti dei diritti umani e i diritti umani sono indivisibili, interconnessi e interdipendenti.

Insieme –per dirla con le parole di Nelson Mandela- abbiamo dunque la responsabilità sociale di sviluppare una nuova cultura politica basata sui diritti umani. Insieme abbiamo il dovere di denunciare e contrastare le grandi e piccole violazioni dei diritti umani richiamando le istituzioni e i governi a rispettare i loro impegni e responsabilità. Dopo aver a lungo affermato che “un altro mondo è possibile” è venuto il tempo di progettare una nuova e fortemente incisiva presenza della società civile internazionale all’insegna del motto “Tutti i diritti umani per tutti”.

Il linguaggio dei diritti umani è e deve essere sempre più consapevolmente il nostro linguaggio comune. Un linguaggio universale che, nel rispetto delle legittime diversità culturali, alimenta il dialogo e la solidarietà e ci aiuta ad agire  insieme con sempre maggiore intensità, estendendo la nostra influenza a tutti i livelli, oltre le frontiere e le diversità, con una strategia globale e una consapevolezza comune.

La 7a Assemblea dell’Onu dei Popoli rappresenta un’importante occasione per accrescere questa consapevolezza e mettere a punto insieme, con determinazione, l’agenda politica dei diritti umani, riflettendo sulle sfide più urgenti, sul ruolo e le responsabilità delle istituzioni e della società civile mondiale. I diritti umani non sono un optional. Sui diritti umani non si fanno sconti.

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