Rapporto Onu: “L’Italia discrimina gli zingari”


Davide Carlucci


Anche gli sgomberi nel mirino del Cerd: “E alcuni politici incitano all’odio razziale”. Davide Carlucci: “Negli ultimi anni l’isteria anti rom ha raggiunto livelli allarmanti”. Di seguito i "casi" di alcune città.


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Rapporto Onu: “L’Italia discrimina gli zingari”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MILANO – In Italia è in corso «una campagna di discriminazione» senza precedenti contro rom e sinti. E per fermarla bisogna anche «perseguire i politici che incitano all’odio razziale». La tesi è contenuta nell’ultimo rapporto del Cerd, il comitato internazionale per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale delle Nazioni Unite. E’ un duro atto d’accusa all’Italia, colpevole, secondo l’organismo – che raccoglie le segnalazioni di Ong e associazioni – di diversi atti di segregazione verso le due comunità. Sono elencate tutte le contestazioni sugli sgomberi dei campi rom avvenuti negli ultimi mesi a Milano, Roma, Bologna, Pavia e altre città, mentre un robusto capitolo è dedicato alle esternazioni, riportate da stampa e tv, di leader come Gianfranco Fini, che il 4 novembre in un’intervista al Corriere della Sera si è chiesto « come sia possibile integrare chi considera pressochè lecito e non immorale il furto, il non lavorare perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi». La relazione sull’«antiziganismo» sarà resa pubblica domani a Milano – dove sono ancora roventi le polemiche per il recente sgombero del campo della Bovisasca – durante un incontro pubblico organizzato da Dijana Pavlovic, attrice e attivista rom per la Sinistra Arcobaleno. Critche al decreto del goveerno sull’allontanamento dei rom che commettono reati e agli sgomberi ciechi, senza la garanzia di un tetto per le persone evacuate. Molte pagine del documento riguardano le «discriminazioni nell’accesso ai diritti sociali, politici, civili ed economici». A pagina 17 si nota «con seria preoccupazione che nei recenti mesi, in seguito all’avvio delle operazioni previste dai patti di sicurezza in varie città italiane, l’isteria anti- Rom ha raggiunto nuovi e allarmanti livelli nei media». Nelle roulotte e nelle baracche, così, si respira un’atmosfera di paura al punto che alcune famiglie rom e sinti residenti a Pescara da generazioni che hanno chiesto di cambiare i loro cognomi per celare le loro reali origini. Abusi, secondo il rapporto, sarebbero stati commessi anche dalla polizia durante i controlli nel campo di via Casilino 900 di Roma, nell’insediamento di Stupinigi, alle porte di Torino e a Mantova. Episodi che vengono accostati alle violenze commesse da squadracce xenofobe come gli incendi che hanno colpito due accampamenti a Roma il 3 gennaio, o il raid sventato l’8 novembre a Torino dove, già un mese prima, si è sfiorata la strage per un incendio causato dal lancio di bombe molotov. La «discriminazione nell’accesso alla casa» sarebbe alla base delle frequenti tragedie come la morte dei quattro bambini di Livorno o come i tre incendi mortali del Casilino, di Caserta e di Bologna. Per non parlare delle bombe ecologiche: a Bolzano si sta cercando una soluzione per centinaia di rom accampati in un’area fortemente contaminata. Il rapporto prescrive all’Italia venti raccomndazioni, tra le quali il riconoscimento dei sinti e dei rom come minoranze nazionali e il ricorso all’azione penale contro i politici responsabili di incitazione all’odio razziale.

Fonte: La Repubblica

7 aprile 2008

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I casi

NAPOLI
DICEMBRE 2007

Settanta tra uomini, donne e bambini allontnati dall’ex ospedale psichiatrico Frullone. Preoccupazione per la sorte degli abitanti del campo, rimasti senza tetto.

ROMA
NOVEMBRE 2007

Distrutti dai bulldozer due insediamenti rom. La tv romena ProTv documenta tutto. A Roma gli sgomberi sono stati 6000 nel 2007 contro i 15 mila dei 7 anni precedenti.

BOLOGNA
NOVEMBRE 2007

Quindici sgomberi tra marzo 2005 e agosto 2007. nelle ultime operazioni una famiglia con 10 bimbi è stata messa in strada due volte in un mese. Sotto accusa la «battaglia per la legalità di Cofferati».

PAVIA, PERUGIA
AGOSTO 2007

Centodieci rom sgomberati dal campo di Pavia, 10 a Civitanova Marche, 20 a Perugia. Ma solo nel primo caso sono state trovate delle sistemazioni alternative alle famiglie sfrattate.

MILANO
SETTEMBRE 2007

Duecento rom sgomberati dal campo di San Dionigi. Il 20 giugno, 22 famiglie romene cacciate dal campo di via Triboniano. Zero sistemazioni alternative.

BERGAMO
APRILE 2004

Sgomberata a Covo 152 famiglie. Altri casi segnalati, la distruzione delle baracche dei nomadi a Torino (aprile 2004) e l’evacuazione di un campo di bosniaci a Verona (giugno 2004).

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