Salzano 4 giugno: cittadinanza plurale e inclusiva


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Consegnato a 53 bambine e bambini stranieri il “Certificato di Cittadinanza Plurale e Inclusiva”.


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salzano4giugno

 

Giovedì 4 giugno, presso il Palazzetto PalaPM a Salzano, a 53 bambine e bambini stranieri il sindaco ha consegnato il “Certificato di Cittadinanza Plurale e Inclusiva” alla presenza di un gran numero di alunni dell’Istituto Comprensivo con i loro insegnanti, e di invitati speciali: Antonio Papisca, Marco Mascia e Flavio Lotti.

Un palazzetto dello sport strapieno di ragazzi e ragazze urlanti, che applaudono, incitano e fanno il tifo non per qualche campione sportivo, ma per i loro amici con i cognomi un po’ difficili da pronunciare, ma che da anni sono i loro compagni di banco e di giochi: a 53 alunni e alunne stranieri dell’Istituto comprensivo di Salzano questa mattina, 4 giugno, sono stati consegnati i certificati di “Cittadinanza inclusiva e plurale”. Una iniziativa unica nel panorama veneto, ma non solo. Sono diversi, infatti, i Comuni che consegnano ogni anno ai piccoli figli di genitori stranieri una cittadinanza simbolica, onoraria. Ma Salzano ha voluto caratterizzare questo gesto con una terminologia di grande significato, come spiega la vicesindaco Sara Baruzzo: “Plurale, per ricordare che questi bambini e queste bambine hanno già una cittadinanza di nascita, nazionale, e quella italiana non la cancella; e “inclusiva”, per sottolineare la volontà di includere questi bambini e queste bambine nella nostra comunità. Considero importante questo gesto simbolico – spiega ancora Baruzzo -, che nasce da un ordine del giorno “Più diritti per i cittadini di Salzano” approvato dal Consiglio Comunale lo scorso marzo. Un documento che riconosce ai bambini e alle bambine, figli di immigrati stabilmente e regolarmente residenti nel territorio comunale, una cittadinanza che si è deciso di chiamare, appunto, plurale e inclusiva. Questa è una preziosa occasione per ribadire la centralità e la pregnanza, soprattutto in un’epoca di grandi scontri sociali e di scontri religiosi, di valori quali la pace, l’integrazione, la solidarietà, la dignità della persona umana e la pacifica convivenza”.

Il sindaco, Alessandro Quaresimin, ha consegnato personalmente a ciascuno il proprio certificato, ribadendo l’importanza di cambiare le leggi nazionali per quanto riguarda la cittadinanza: “Bambini che nascono qui non possono non sentirsi a casa propria nei nostri paesi e nelle nostre città, dove vivono, vanno a scuola, fanno sport. Voi siete cittadini europei e del mondo, una mentalità aperta e inclusiva è il modo per accedere ad opportunità che altrimenti sono precluse” ha ricordato. Il grande lavoro che fa la scuola sui temi, e soprattutto sulla pratica, dell’inclusione è stato ribadito da tutti i presenti. Proprio da una collaborazione tra l’istituto scolastico e l’Amministrazione comunale è, infatti, germogliato il progetto che ha avuto il suo momento centrale questa mattina. “Chi semina diritti raccoglie cittadinanza – ha ribadito la vicepreside, presente all’evento insieme agli insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi, e a molti genitori – ed è importante che qui oggi si ribadisca il valore dell’inclusione e della diversità, perché sull’inclusione si gioca il futuro del nostro Paese, e il riconoscimento delle diversità mette in luce la dignità delle persone”.

Un gruppo di alunni delle Elementari ha letto gli articoli della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo declinati “per i bambini”, mentre i ragazzi delle Medie hanno raccontato i progetti che li hanno visti impegnati durante l’anno, proprio sui temi della pace e dei diritti.

Invitati speciali sono stati il prof. Antonio Papisca e il prof. Marco Mascia del Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova e Flavio Lotti, Presidente del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. “Dovete essere voi ad insegnare a noi grandi il dialogo e l’inclusione, perché siete un esempio di come si vive insieme” ha sottolieato Mascia. E Papisca ha chiesto ai ragazzi di essere “cittadini esemplari, voi oggi siete dei pionieri”. “Questo è un gesto di grandissimo valore, non solo simbolico – ha ribadito Lotti – questi gesti ci aiutano ad aprire strade nuove, a coltivare speranza, a riconoscerci l’un l’altro e a far uscire qualcuno dall’invisibilità. Questi sono i veri gesti da cui inizia il cambiamento. E voi oggi dite che a Salzano si viene accolti con spirito di fratellanza e sorellanza. Siate orgogliosi di abitare qui”.

Fonte: www.lavitadelpopolo.it

4 giugno 2015

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