20 giugno,


UNHCR


António Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati: “Questo venerdì 20 giugno non è solo la Giornata Mondiale del Rifugiato, ma coincide anche con il 40° anniversario della Convenzione Africana sui rifugiati che ha salvato la vita di milioni di persone.”


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“Questo venerdì 20 giugno non è solo la Giornata Mondiale del Rifugiato, ma coincide anche con il 40° anniversario dell’entrata in vigore di una convenzione innovativa che ha salvato la vita di milioni di persone nel continente africano. Sto parlando, ovviamente, della Convenzione dell’OUA che regola gli aspetti specifici dei problemi dei rifugiati in Africa.
Si tratta di un documento di importanza cruciale, firmato e ratificato da 45 paesi africani, che prende le mosse dalla Convenzione sui rifugiati del 1951. Questa Convenzione non ha solo esteso la definizione di rifugiato alle vittime di conflitti e violenze, ma ha anche promosso la condivisione degli oneri e posto un nuovo accento sul rimpatrio (aiutando i rifugiati a ritornare alle proprie case).

In questi quarant’anni la Convenzione ha permesso a milioni di persone fuggite da guerre, conflitti civili e massicce violazioni dei diritti umani, di godere di condizioni di sicurezza nei paesi vicini in Africa. La Convenzione africana sui rifugiati, come viene comunemente chiamata, è considerato uno dei documenti più generosi e flessibili in materia di protezione dei rifugiati.

La definizione ampliata di rifugiato e il richiamo alle circostanze oggettive che costringono le persone a fuggire, presenti nella Convenzione dell’OUA, hanno ispirato la Dichiarazione di Cartagena sui rifugiati del 1984 in America Latina, ed entrambi questi documenti regionali hanno ulteriormente rafforzato i concetti relativi alla protezione dei rifugiati.

Dal 1974 l’Organizzazione dell’Unione Africana (OUA) si è trasformata in Unione Africana. Sono orgoglioso di dire che ero a Kampala nel 2009, quando l’Unione Africana si è ancora una volta dimostrata all’avanguardia adottando la Convenzione dell’Unione Africana in materia di protezione e assistenza degli sfollati interni in Africa. Questa Convenzione – nota come Convenzione di Kampala – ha rappresentato una pietra miliare nella prevenzione e nella gestione di una delle crisi umanitarie più urgenti del continente – quella relativa agli esodi interni.

Quarant’anni fa, quando è entrata in vigore la Convenzione dell’OUA, l’Africa era afflitta da guerre di indipendenza e guerre per procura combattute dalle potenze della Guerra Fredda. Oggi è devastata da violenze di altro genere. Ribelli e milizie combattono per il territorio e le risorse – petrolio, oro, diamanti e minerali, alimentando l’economia di guerra con questi proventi.

I Paesi africani hanno sempre mantenuto i loro confini aperti ai rifugiati ed hanno capito – anzi hanno messo in atto per la prima volta – il concetto di condivisione degli oneri. In un momento in cui le emergenze umanitarie sono così numerose, la Convenzione dell’OUA e la Convenzione di Kampala ci mostrano l’importanza del rispetto dei diritti umani. E in occasione di questo importante anniversario, lanciano un appello a tutti noi nel resto del mondo affinché accorriamo in aiuto delle comunità in Africa e altrove che oggi si trovano a sopportare un peso sproporzionato per quanto riguarda l’accoglienza dei rifugiati.”

Fonte: www.unhcr.it

18 giugno 2014

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