Assad rieletto presidente, Le Monde lo accusa di attacchi chimici


Michele Giorgio, Il Manifesto


Damasco usa il gas cloro, i governi occidentali sanno tutto ma non intervengono. E’ questa l’accusa lanciata ieri da Le Monde mentre in Siria lo spoglio delle schede elettorali assegnava, con l’88% dei voti, un nuovo mandato di sette anni al presidente uscente Bashar Assad.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
d3b9a6b9bdfcep

 

Damasco usa il gas cloro contro il suo popolo e i miliziani dell’opposizione, i governi occidentali sanno tutto ma non intervengono. E’ questa l’accusa lanciata ieri da Le Monde mentre in Siria lo spoglio delle schede elettorali assegnava, con l’88% dei voti, un nuovo mandato di sette anni al presidente uscente Bashar Assad. Non solo. Il quotidiano francese sostiene che le prove di questi attacchi sarebbero nelle mani di Parigi da almeno quindici giorni e che anche Gran Bretagna e Stati Uniti sono al corrente di tutto. Questi governi occidentali però preferirebbero rimanere in silenzio e non passare all’azione. Il gas chimico cloro è molto reattivo all’acqua e brucia le mucose. I primi sintomi sono bruciature agli occhi, al naso, alla gola, poi sono aggrediti bronchi e polmoni con conseguenze spesso fatali per le vittime.

Anche lo scorso anno le forze militari agli ordini di Bashar Assad furono  accusate di aver lanciato razzi armati con gas Sarin, uccidendo 1000-1500 civili e ribelli nella regione di Ghouta, a est di Damasco. Gli Usa e diversi governi europe affermarono l’esistenza di prove inconfutabili del crimine attribuito all’esercito governativo e l’opposizione siriana, sostenuta dall’Arabia saudita e dal Qatar, chiese con insistenza una “dura punizione” per Assad. Barack Obama fu sul punto di dare il via libera a un massiccio attacco aereo contro la Siria ma all’ultimo istante fece una repentina marcia indietro prima annunciando di volere chiedere l’autorizzazione del Congresso al raid militare e poi accettando la soluzione della distruzione dell’arsenale chimico di Damasco (attualmente in corso) proposta dalla Russia.

Il motivo di quella improvvisa esitazione è stato spiegato qualche mese dopo dal noto giornalista americano e premio Pulitzer Seymour Hersh, secondo il quale non furono i soldati governativi ma proprio i ribelli siriani con l’aiuto della Turchia a bombardare il 21 agosto 2013 con il Sarin il sobborgo di Ghouta, allo scopo di innescare l’attacco americano alla Siria. Hersh, grazie alle rivelazioni di un ex 007 statunitense, aggiunse che l’attacco fu una trappola predisposta dai servizi segreti turchi per convincere Obama, riluttante ad approvare un nuovo intervento armato americano in Medio Oriente. Tuttavia due giorni  prima dell’offensiva aerea Usa, un rapporto dei servizi segreti britannici dimostrò agli americani che il gas Sarin usato non era quello stipato nei depositi dell’esercito siriano, costringendo Osama a fermare i suoi cacciabombardieri.

Anche in questo caso Le Monde parla di “prove inconfutabili” dell’uso del gas cloro da parte delle forze armate siriane. I servizi segreti americani e britannici, scrive il giornale, hanno passato alle autorità francesi dei campioni, in buona parte “frammenti di vettori” utilizzati per diffondere il gas, prelevati sul territorio siriano nella provincia di Hama, a Kafr Zita e a Idlib. Le analisi sono state condotte dagli specialisti del Centro studi Le Bouchet. Sempre secondo Le Monde diverse intercettazioni telefoniche avrebbero permesso di ricostruire la preparazione degli attacchi governativi avvenuti con il lancio di barili di gas dallo scorso mese di ottobre e fino a date più recenti. Il presidente francese Hollande potrebbe portare le “prove” dei presunti lanci di gas cloro all’esame del G7 di Bruxelles.

Fonte: http://nena-news.it

5 giugno 2014

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento