20 marzo 2008. 14 anni senza verità. Per non dimenticare Ilaria e Miran
Premio Ilaria Alpi
14 anni fa a Mogadiscio in Somalia venivano barbaramente uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Due persone, due giornalisti italiani in Somalia per svolgere il proprio mestiere. Per raccontare quello che stava succedendo in quel martoriato paese.
A quattordici anni da quel duplice omicidio ancora verità e giustizia sono lontane. Il sito Ilaria Alpi come ogni anno, durante il periodo che precede l'anniversario invita tutti i propri lettori ad inviare pensieri, commenti e riflessioni, che verranno pubblicati nella sezione PER NON DIMENTICARE.
In questi giorni saranno pubblicati sul sito del premio Ilaria Alpi le iniziative e i programmi tv che si occuperanno di Ilaria e Miran.
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Riportiamo uno degli articoli pervenuti in redazione:
La battaglia per la verità su Ilaria e Miran è sempre in corso
Gentili Signori,
torna il 20 marzo, fanno 14 anni dal quel giorno.
la battaglia per la verità su Ilaria e Miran è sempre in corso.
apprendiamo dalla tv quello che dovremmo apprendere dagli inquirenti. Pezzi di cronaca ci schizzano addosso ancora oggi come schegge impazzite.
Ho appreso con piacere che l'ultima commissione parlamentare sul caso è stata – come dire – "richiamata" su alcune decisioni e conclusioni. Restiamo appesi a progressi in negativo, a passi avanti fatti più spesso di "no, non è andata così" che di "ecco come è andata".
Il 20 marzo vedremo quanti ricorderanno che giorno è, in TV e sulla carta stampata. Qualche appuntamento c'è stato, l'ho appreso qui da voi.
Intanto registro con Medici Senza Frontiere che l'attenzione dei media sulla top-ten delle crisi internazionali è scesa ancora nel 2007, -2% rispetto al 2006.
Anche questo è un modo vergognoso di dimenticare Ilaria e Miran e tutti i giornalisti a caccia di verità da raccontare.
Eh già – giornalisti da serate mondane e servizi preconfezionati, giornalisti da comparsate nei programmi calcistici, giornalisti da campagna elettorale.
Ma – i giornalisti e basta? ci sono, ci sono. scrivono quando li fanno scrivere, si beccano montagne di querele se non sono tutelati o si vedono sventolare davanti al naso il contratto da precario.
Beh, non sono ottimista, ma forse è solo il mio carattere.
Un saluto e un ringraziamento a voi della redazione – un saluto e un abbraccio agli Alpi e ai cari di Miran.
Che dire? speriamo che la verità giunga in porto sana e salva, in un tempo civile, e prima che qualche altro nostro leader della prim repubblica sia riabilitato con onori e fanfare.
Un saluto
Paolo Misticoni