AfPak, un narcostato tra due Paesi
Emanuele Giordana
Tra Afghanistan e Pakistan c’è un narcostato con due milioni di abitanti: sono i consumatori di oppiacei che abitano nei due Paesi asiatici.
Tra Afghanistan e Pakistan c’è un narcostato con due milioni di abitanti: sono i consumatori di oppiacei che abitano nei due Paesi asiatici. Una cifra importante che si evince mettendo assieme le stime dell’Unodc sull’Afghanistan (un milione di dipendenti) e l’ultimo rapporto sull’uso in Pakistan stilato sempre dall’ufficio dell’Onu contro le droghe, il ministero per il controllo dei narcotici, governo e l’ufficio statistico di Islamabad. Nell’annunciare il rapporto, ieri nella capitale pachistana, si è preferito calcare la mano sostenendo che nel Paese esiste un esercito di 6,7 milioni di utilizzatori di droghe di cui 4,2 sono considerati tossicodipendenti. Ma il dato comprende anche i fumatori di hascisc e chi utilizza psicofarmaci o altre sostanze. Nondimeno due milioni di oppiomani ed eroinomani nell’AfPak resta un numero da prendere in seria considerazione anche perché il trend è in salita.
Il quadro di riferimento è una zona di produzione (e consumo) che coinvolge i due Paesi (come riportato in un rapporto precedente): e se l’Afghanistan produce tra il 60 e il 70% degli oppiacei del mondo (anni fa era il 90%), circa il 45% di questa produzione attraversa la frontiera col Paese confinante. E senza difficoltà, perché sul confine col Pakistan si trovano 11 province afgane di cui sette producono oppio. In Pakistan il profilo del consumatore dice che ha tra i 15 e i 64 anni anche se i maggiori utilizzatori rientrano nella fascia 25-39. L’80% sono uomini.
Secondo il rapporto Thedrug use in Pakistan 2013 Survey Report gli eroinomani e oppiomani cronici sarebbero 860mila, oltre il 10% dei consumatori di droghe e poco più dell’1% della popolazione del Paese. I fumatori di hascish sono invece la maggioranza: viene consumato dal 3,6% della popolazione adulta, quindi circa 4 milioni di persone. Gli altri utilizzano vari altri tipi di droghe farmacologiche (psicofarmaci) o provenienti dal mercato illegale. Se la percentuale di tossicodipendenti non è così allarmante come in Afghanistan e Iran (circa il 3%), la diffusione dell’Hiv è importante e riguarda il 13% della popolazione (180 milioni di abitanti). Anche perché, avverte il rapporto, circa 430mila persone fanno uso di siringhe per iniettarsi gli stupefacenti, il più alto numero stimato nella regione.
I dati sull’Afghanistan sono stati riassunti a gennaio durante un incontro tra il ministro per il controllo dei narcotici Din Mohammad Mobarez Rashidi e il direttore di Unodc, Yury Fedotov. Quest’ultimo ha ricordato che in Afghanistan ci sono un milione tra oppiomani e eroinomani e che il 90% della produzione (in aumento) si trova in solo 9 delle 34 province afgane.
Fonte: http://emgiordana.blogspot.it
5 marzo 2014