A Roma conferenza su Libia


Vincenzo Nigro


Conferenza internazionale sulla Libia alla Farnesina destinata a rianimare l’interesse della comunità internazionale per un paese che sta inesorabilmente precipitando verso la disgregazione politica e territoriale.


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Il gran circo della diplomazia mondiale, impegnato in queste ore a raffreddare la crisi ucraina, per un giorno si trasferisce a Roma. Questa mattina alla Farnesina si tiene una conferenza internazionale sulla Libia destinata a rianimare l’interesse della comunità internazionale per un paese che sta inesorabilmente precipitando verso la disgregazione politica e territoriale. Il nuovo ministro degli Esteri Federica Mogherini presiede assieme al primo ministro e al ministro degli Esteri libico e con il vice-segretario delle Nazioni Unite Jeffrey Feltman una giornata di lavori tutta dedicata al paese attaccato dalla Nato nel 2011 per rimuovere dal potere il colonnello Gheddafi.  Ci saranno i ministri degli Esteri o gli inviati di 35 governi (fra gli altri l’americano Kerry, il russo Lavrov e poi i ministri di Francia, Germania, Spagna, Emirati, Olanda, Turchia). Con loro i capi di 7 organizzazioni internazionali impegnate nel processo di transizione politica in Libia.

In assenza della crisi ucraina la conferenza sarebbe stata un’ottima occasione per permettere al governo Renzi di presentare le sue linee in politica estera: il premier invece come noto è stato costretto a volare a Bruxelles dove in queste ore di tiene il Consiglio dei capi di governo della Ue dedicato proprio all’Ucraina.

Detto questo, la riunione di Roma di fatto riconosce la centralità dell’Italia nella “missione impossibile” di individuare un percorso per ricostruire agibilità politica in Libia prima che la situazioni degeneri in maniera irreversibile. Nelle scorse settimane la diplomazia italiana è stata impegnata al massimo livello per preparare la riunione. A Tripoli, in una situazione assai incerta, sono volati il segretario generale della Farnesina Michele Valensise, ma anche alti funzionari come il capo della Difesa ammiraglio Luigi Binelli Mantelli o i massimi responsabili della polizia.

Lo staff della Mogherini ha aggiornato i documenti preparatori ricevuti in eredità da Emma Bonino. In uno dei testi di presentazione è scritto che «il persistente blocco del processo politico in Libia e l’assenza di concreti progressi nei processi di transizione e stabilizzazione del Paese unite al crescente deterioramento della cornice di sicurezza e, allo stesso tempo, la crescente preoccupazione per le conseguenze negative che il ritardo nel decollo della "nuova Libia" sta comportando per la sicurezza (regionale e non solo), hanno confermato come la convocazione della Conferenza appaia particolarmente utile in questa delicata fase del processo di transizione, per segnalare che tale contesto non scoraggia – anzi motiva ulteriormente – la comunità internazionale ad impegnarsi attivamente a sostegno della Libia».

Per la Farnesina «la Conferenza di Roma avrà una fortemente politica e dovrà rappresentare idealmente un fattore di sostegno ed impulso per il superamento dello stallo del processo politico nel Paese e si concentrerà su tre obiettivi specifici:

1) la conferma del sostegno internazionale alla transizione politica e al dialogo nazionale, nel rispetto della “ownership” libica;

2) la conferma del ruolo di impulso e coordinamento della missione ONU UNSMIL anche per propiziarne un rafforzamento del mandato;

3) il rilancio degli impegni assunti alla Conferenza di Parigi in termini di assistenza al consolidamento istituzionale e alla cornice di sicurezza.

Fonte: www.repubblica.it
6 febbraio 2014

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