8 maggio: Giornata mondiale del commercio equo e solidale


Giorgio Beretta - unimondo.org


Da Roma a Città del Messico, sono migliaia le iniziative della Giornata mondiale del commercio equo e solidale, la manifestazione internazionale lanciata dalla World Fair Trade Organization.


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8 maggio: Giornata mondiale del commercio equo e solidale

Oggi, 8 maggio, è il "World Fair Trade Day", la "Giornata mondiale del commercio equo e solidale" lanciata dalla "World Fair Trade Organization" (WFTO – Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale), la rete globale delle organizzazioni del commercio equo e solidale in tutto il mondo che rappresenta oltre 350 organizzazioni del commercio equo e solidale in oltre 70 paesi. Numerosissimi gli eventi nel mondo promossi dalle organizzazioni del commercio equo che vedono protagonisti produttori, importatori, botteghe e semplici volontari in dibattiti, campagne e iniziative per un'economia sostenibile.

"La crisi economica rende chiara la necessità di un commercio che offra condizioni di vita sostenibili e opportunità di sviluppo per i piccoli produttori nei paesi più poveri. Ciò è dimostrato dal fatto che un terzo della popolazione mondiale sopravvive con meno di due dollari al giorno – sottolinea CTM Altromercato. "Il commercio equo e solidale è un modo efficiente ed efficace per contribuire alla riduzione della povertà, la crisi alimentare ed economica e il cambiamento climatico perchè è una relazione di scambio basata sul dialogo, la trasparenza ed il rispetto che cerca un'equità maggiore rispetto al commercio internazionale soprattutto offrendo migliori condizioni commerciali e la garanzia dei diritti dei produttori e dei lavoratori svantaggiati, specialmente nel Sud del mondo".

Una prassi che va facendosi strada anche in Italia, se – come riportava una recente indagine dell'Agices, (Assemblea generale italiana commercio equo e solidale) – nonostante la crisi si è mantenuta e anzi è cresciuta la fiducia dei consumatori nel commercio equo, sia come sostengno alle organizzazioni che stanno seguendo percorsi rigorosi di certificazione sia in termini di vendite di prodotti certificati.

Va ricordato che in Italia sono numerose le realtà che operano nel settore mantenendo rapporti diretti con i produttori di Africa, Asia e America Latina, dai quali acquistano direttamente i prodotti per distribuirli presso le botteghe o i negozi che li rivendono al pubblico. Tra le principali vi sono il consorzio Ctm Altromercato, Assobotteghe, Libero Mondo, Altra Qualità, Commercio Alternativo, Equoland, Equo Mercato, Libero Mondo, Ram, Ravinala, Roba dell’altro mondo oltre al circuito di Faitrade Italia.

Per la giornata odierna CTM Altromercato promuove l'iniziativa "Scambiamo il mondo", un'occasione per visitare le Botteghe del mondo per vedere la realtà da nuove prospettive e sostenere le buone pratiche. "Crediamo in una visione in cui scambiando le vecchie abitudini con altre nuove, creiamo una relazione virtuosa con i produttori del Sud del mondo, grazie alla quale possiamo respirare per un attimo la loro vita di tutti i giorni, la loro cultura e le loro tradizioni" – afferma l'associazione. "Il risultato di questo scambio è un arricchimento interiore, è un sentirsi più vicino all'altro, realizzando un'azione concreta a favore di un pianeta più pulito e di un accesso al cibo garantito a tutti i suoi abitanti".

Ma il commercio equo è anche una modalità per cambiare le regole e le prassi del commercio internazionale convenzionale e proprio per questo le organizzazioni del commercio equo e solidale, supportate dai consumatori, partecipano attivamente e sostengono le campagne di sensibilizzazione. "Commercio equo significa dignità del lavoro, prezzo equo pagato aproduttori e lavoratori, trasparenza della filiera. Vuol dire un nuovo modello di sviluppo, fatto di produzioni a misura di persone e di pianeta" – sottolineano Fair ed Assobotteghe. Per questo le due associazione hanno scelto di collegare il tema del commercio equo solidale con una denuncia violazioni dei diritti dei lavoratori e invitano a sostenere gli appelli della campagna "Abiti Puliti" in difesa proprio dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del Sud del mondo.

Fonte: Unimondo

08 maggio 2010

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