3 ottobre, piazza di passione per le libertà
Giuseppe Giuletti - articolo21.org
Stiamo lavorando per la manifestazione del 3 ottobre: questo stato di cose non può durare, anche questo tipo di censure contribuisce ad oscurare la pubblica opinione e a sottrarle il diritto alla conoscenza e alla informazione.
L'Italia intera si è fermata è per onorare la memoria dei militari morti in Afghanistan. Articolo21 ha partecipato con grande convinzione al lutto nazionale; lo abbiamo fatto perché sentiamo quella ferita come nostra e anche per questo non ci siamo associati alle critiche, alcune davvero ingenerose che sono state scagliate contro la Federazione della Stampa che, qualche istante dopo l'attentato, ha deciso di spostare al 3 ottobre la data della grande iniziativa per la libertà di informazione. Partecipare al lutto significa anche condividere il pensiero unico omologato e omologante sulla guerra, sulla distorsione dei valori racchiusi nell'articolo della Costituzione, oppure fingere di non vedere le troppe censure, omissioni, oscuramenti che hanno caratterizzato, ieri e oggi, la nostra informazione dall'Iraq e dall'Afghanistan? Per queste ragioni abbiamo aderito all’appello lanciato da Flavio Lotti per riaprire una discussione seria attorno a questi temi. Perchè Obama e i suoi collaboratori possono discutere come e quando vogliono non solo di modificare la natura della missione ma persino di avviare il ritiro delle truppe e da noi, invece, il solo parlarne è considerato alla stregua di un atto di diserzione e di tradimento nazionale?
Proprio perché abbiamo dato il nostro sostegno alle decisioni del sindacato dei giornalisti ci sembra giusto sollecitare, anche su questo sito, un dibattito sul rapporto tra guerra e informazione, sulle bugie mediatiche,sul rischio che anche i media continuino ad indossare l'elmetto e a dipendere dalle veline dei comandi che non sono meno pericolose di ogni altro tipo di velina.
Qualche settimana fa, per fare solo un esempio, abbiamo sentito magnificare le elezioni afghane, ora ci viene raccontato, senza soluzione di continuità, che quelle consultazioni sarebbero state truccate, che intere zone sono fuori controllo, che la strategia politica decisa all'inizio della invasione da Bush e soci sarebbe stata fallimentare; peccato che questa parte della storia non sia mai stata raccontata in modo chiaro e comprensibile, fatte salve le solite eccezioni che pure non sono mancate.
Questo stato di cose non può durare, anche questo tipo di censure contribuisce ad oscurare la pubblica opinione e a sottrarle il diritto alla conoscenza e alla informazione.
Ci auguriamo che questo tema ,alla luce anche della discussione e della polemica di questi giorni, possa trovare la giusta denuncia e rappresentazione anche dal palco di piazza del Popolo.
Per quanto ci riguarda non solo lo faremo, come abbiamo sempre tentato di fare, ma ci metteremo anche a disposizione della tavola della pace che, con grande coraggio e in con immensa passione civile, ha deciso di indire una intera settimana di iniziative, dal 10 al 17 ottobre, in Israele e in Palestina.
In quella settimana si parlerà anche di informazione negata, di censure, di fatti nascosti o rimossi perché sgraditi o sgradevoli, sarà un'altra occasione per schierasi con gli oscurato e contro gli oscurantisti, di qualsiasi natura, colore, fede religiosa.
Nel frattempo ricominciamo a lavorare per la manifestazione del 3 ottobre, anche perché, come ha scritto il direttore di articolo 21 Stefano Corradino, le ragioni per esserci non sono certo diminuite.
Il lucido delirio del ministro Brunetta, la minaccia di Formigoni di cancellare quello che resta della par condicio, l'ammonimento dell'Ocse sulla grave situazione italiana, le nuove minacce contro Santoro, Travaglio, Rai tre… rendono ancora più urgente l’iniziativa e la presenza di decine di migliaia di persone.
In questi giorni non abbiamo partecipato alle discussioni sul rinvio della manifestazione perché continuiamo a pensare che, in questo momento storico, occorra mettere insieme quanti ancora amano la carta costituzionale e credono nella libertà della cultura e dell'informazione.
Da oggi, anzi da ieri, questa associazione userà il suo tempo solo per dare spazio a chi vuole costruire, come ha scritto Giorgio Santelli, una piazza del popolo ancora più bella, colorata, ricca di iniziative, di voci, di passione per le libertà.
Fonte: Articolo21