21 settembre: Onu rilancia invito alla PerugiAssisi


La redazione


In occasione del 21 settembre, Giornata Internazionale della Pace, l’Onu attraverso un video-appello di Flavio Lotti, rilancia l’invito a partecipare alla Marcia PerugiAssisi.


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Messaggio di Flavio Lotti, coordinatore della marcia PerugiAssisi per la giornata della Pace (21 settembre)

Flavio Lotti è Direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, un’associazione fondata nel 1986 che riunisce oltre cinquecento Comuni, Province e Regioni italiane. E’ fondatore e coordinatore nazionale della Tavola della Pace, la più grande rete pacifista italiana costituita nel 1996 presso il Sacro Convento di San Francesco ad Assisi. E’ direttore della Rete Nazionale delle Scuole di Pace che dal 1995 promuove l’inserimento permanente dell’educazione alla pace e ai diritti umani nei programmi scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado. E’ l’organizzatore della Marcia per la pace Perugia-Assisi e di numerose iniziative, manifestazioni e programmi per la pace e i diritti umani. E’ fondatore e direttore di quattro siti web: perlapace.it; perugiassisi.org; cittaperlapace.it; lamiascuolaperlapace.it.

 

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Il 21 settembre l’Onu dedica una giornata alla pace. Ma di quale pace stiamo parlando?

Il mondo è in guerra. Papa Francesco lo ripete da lungo tempo ma molti preferiscono non sentire.

Il mondo è in guerra. Ogni giorno veniamo a sapere di crimini orribili e violenze inaccettabili che vengono compiuti nell’indifferenza, nell’inerzia e nell’impunità generale. Gente aggredita per strada, insultata nel web, uccisa in famiglia, morta sul lavoro, ammazzata in guerra, annegata in mare, respinta alle frontiere, abbandonata alla fame, torturata nelle carceri…

Il mondo è in guerra. Dopo tanti anni di individualismo, egoismo, egocentrismo, consumismo, competizione e globalizzazione selvaggia, siamo precipitati in una guerra che ci vede tutti contro tutti, uno contro l’altro armati. Guerre tra gli stati, guerre tra popoli, guerre monetarie, guerre commerciali, guerre cibernetiche, guerre di mafia, guerre mediatiche, guerre di potere, guerre tra fratelli, guerre tra poveri,…

Il mondo è in guerra ma noi ci lasciamo cullare dall’illusione della pace. Non abbiamo più fiducia di nessuno, ma confidiamo che “qualcuno” ci possa tenere lontano dall’inferno. Non crediamo nella pace, ma pensiamo di poterne godere i frutti per sempre. Ripudiamo la guerra ma restiamo sempre disposti a farla. Per questo continuiamo a spendere moltissimo per la guerra e quasi niente per la pace.

Vogliamo la pace ma… solo per noi stessi. La vogliamo a tutti i costi. Per questo siamo disposti anche a fare la guerra.

Eppure così non va! Il mondo è sempre più interconnesso e interdipendente. Lo sono le nostre vite, le nostre economie, i nostri ambienti. Nel bene e nel male. Non abbiamo alcuna possibilità di sfuggire alle conseguenze delle nostre decisioni.

Ecco perché oggi non serve un movimento “per” la pace ma un movimento “di” pace. Un movimento fatto di persone che la pace non si limitano a chiederla, a invocarla, ma s’impegnano a “farla”. Perché è ormai chiaro che ogni cosa che facciamo, in ogni momento della giornata, può costruire pace o alimentare conflitti, tensioni, violenze.

Pensiamo ai grandi problemi dei nostri giorni (crisi economica, cambiamenti climatici, guerre, violenze, devastazioni ambientali, disuguaglianze, miseria, migrazioni,…). Tutti questi problemi ci dicono che non possiamo più permetterci di vivere da soli, da isolati, in perenne competizione con gli altri.

La competizione è sorella della guerra. Dal momento in cui l’abbiamo posta alle basi del nostro modo di vivere siamo stati trascinati in una guerra quotidiana di tutti contro tutti che ci ha reso ciechi, sordi, insensibili.

Tutti questi problemi ci dicono che, se davvero vogliamo la pace, dobbiamo cambiare profondamente il nostro modo di vivere e di “fare società”.

In altre parole, dobbiamo osare la fraternità. Fraternità non è solo un sentimento ma un modo di essere e di organizzare i nostri rapporti sociali, economici, culturali e politici.

Ci sono tante cose da fare assieme. Smettere di farci la guerra, nell’economia come nei rapporti interpersonali. Ricominciare a collaborare. Cercare assieme le soluzioni dei problemi che non sono state trovate e intraprendere nuove iniziative per attuarle. Investire sui giovani, facendogli spazio, chiamandoli a fare la propria parte, fornendo loro adeguate opportunità. Investire sull’economia della fraternità. Riscoprire l’importanza e la bellezza della cura. Ri-affermare il dovere di proteggere tutte le persone vulnerabili e indifese. Difendere la società aperta rendendola sempre più “vera”, inclusiva, solidale e accogliente. Costruire una politica nuova basata per davvero sul rispetto della dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro eguali e inalienabili diritti.

Con questo spirito, ti invitiamo a partecipare, domenica 7 ottobre alla Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità. Sarà una grande esplosione di colori ed energie positive per reagire alla violenza, alle guerre, all’egoismo e alle disuguaglianze.

Decine di migliaia di persone, gruppi, scuole, associazioni ed Enti Locali si stanno organizzando in ogni parte d’Italia per partecipare. E tu che fai? Non ci vieni?

 

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