2000 studenti a Perugia per il Global strike for future


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Caterina: “Noi giovani siamo quelli con meno colpe ma i più colpiti e dobbiamo dire tutti grazie a Greta ed essere coraggiosi come lei!”


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(ANSA) – PERUGIA, 15 MAR – “Noi giovani siamo quelli con meno colpe ma i più colpiti e dobbiamo dire tutti grazie a Greta ed essere coraggiosi come lei”: a parlare così dal palco improvvisato nelle scalette di Sant’Ercolano, a Perugia, è stata Caterina, tra gli studenti che hanno preso la parola alla fine della Marcia per il clima, mobilitazione globale nata con le proteste di Greta Thunberg.

Perugia, con i sui tanti giovani delle scuole (oltre duemila circa) in cammino per le vie e le piazze principali della città, ha così risposto alla chiamata della giovane attivista svedese aderendo allo “Sciopero mondiale per il futuro“, come recitava anche lo striscione con la scritta ‘Global strike for future’ che ha guidato il cordone composto da ragazzi, e non solo, partito questa mattina. Come Greta, che il 20 agosto 2018 decise di non andare a scuola manifestando di fronte al Parlamento svedese per chiedere politiche contro il cambiamento climatico, anche i giovani delle scuole del capoluogo umbro hanno quindi seguito il suo esempio.

 L’appello del movimento che ha organizzato la marcia a Perugia (#FridaysforfuturePerugia in poche settimane ha raccolto l’adesione di molti cittadini e associazioni), “apartitico ma non apolitico”, a non portare simboli, manifesti, loghi e altro che potesse richiamare ad associazioni o partiti è stato rispettato. I ragazzi tenevano in mano solo cartelli e striscioni con al centro temi di politica ambientale ed ecologica: “Cambiamo il nostro futuro”, “Vogliamo respirare il nostro futuro”, “Ci siamo rotti i polmoni”, “Il mare non è una discarica”, “Prima il clima”, “Io sarò se sono adesso”. Questi invece alcuni degli slogan ripetuti a gran voce: “Siamo tutti ambientalisti”, “Aiutate il pianeta, non parlate” e “Noi salviamo questo pianeta”. Appena finito il corteo per le strade sono poi iniziati i vari interventi previsti, durante i quali è stato ricordato dagli organizzatori che “questa inaspettata partecipazione non deve terminare qui”.

“Non abbiamo molto tempo, siamo ad un bivio e dobbiamo decidere cosa fare se agire adesso con azioni radicali o non agire, ma in questo caso riprenderci in futuro dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento ambientale sarà molto difficile” ha commentato Lorenzo Ciccarese, membro Ipcc e ricercatore Ispra, il quale ha incentrato il suo intervento su come difendere la biodiversità dal clima che cambia. Walter Ganapini, direttore Arpa Umbria, scienziato e membro onorario dell’Agenzia Europea per l’ambiente, ha poi ricordato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “Non c’è un pianeta B, noi vogliamo vivere in questo, ma stiamo facendo di tutto per rendere il mondo non abitabile”.

Anche Caterina, studentessa che ha parlato insieme a Sofia e Giovanni, ha sottolineato che “non c’è più tempo per discutere e temporeggiare”. “Oltre ad incitare i governi è importante una azione culturale che coinvolga amici e famiglie” ha aggiunto. Pure per Sofia, “si parla sempre di Pil e sempre meno invece di scienze e cultura ambientale”.

 

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