2 giugno: lettera aperta di Pax Christi al Presidente della Repubblica
Pax Christi Italia
"Solo il sentiero della Costituzione garantisce la pace" questo il messaggio della lettera aperta scritta da Pax Christi a Giorgio Napolitano.
Ill. mo Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano,
ci rivolgiamo a Lei con questa lettera aperta perché stiamo vivendo con inquietudine crescente le vicende politiche dell’ultimo periodo. Lo facciamo proprio il 2 giugno, festa della Repubblica, in occasione dell’inaugurazione del “Sentiero della Costituzione italiana” preparato da Pax Christi di Bologna e di Reggio Emilia, dal CAI Bologna in collaborazione con le istituzioni locali nel Parco Storico di Monte Sole dove partirà la “Route della Costituzione” verso Barbiana il 27 luglio prossimo.
Il nostro è un movimento per la pace, nato nei campi di prigionia della seconda guerra mondiale, per scongiurare l’avvento di nuovi conflitti armati e provare a costruire un mondo più umano, nella convinzione che la promozione della pace sia l’essenza del lieto annuncio evangelico.
Le nostre radici sono lì, intrecciate con quelle stesse radici che hanno portato alla nascita della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. Sarà forse per questo che i nostri pellegrinaggi, oltre che nei luoghi martoriati della terra e in quelli che ancora riecheggiano il messaggio di tanti testimoni di pace, in più di un’occasione hanno ascoltato anche le parole di Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Abbiamo ascoltato, abbiamo meditato, abbiamo percorso strade di giustizia e di pace. Sappiamo guardare alla nostra Carta costituzionale e alle nostre Istituzioni, pagate col sangue, il coraggio e il dolore di un’intera generazione, con grande rispetto e profonda gratitudine. Il nostro impegno per la pace ci ha, però, fatto comprendere che la guerra, la corsa agli armamenti, la produzione e l’uso delle armi sono spesso accompagnati da violenze molto più sottili, meno decodificabili, che non distruggono immediatamente, ma che sono altrettanto devastanti della violenza aperta e diretta. A volte non servono i mitra e le bombe:basta dissacrare, sbeffeggiare, irridere, e farlo con continuità, aumentando ogni giorno la dose, come una sorta di avvelenamento.
La costante delegittimazione degli organi istituzionali promossa da loro alti rappresentanti, a partire dal Presidente del Consiglio che, purtroppo, si accompagna alle parole arroganti di numerosi, troppi, esponenti politici, da tempo ci preoccupa e ci vede impegnati come movimento nella promozione di una cultura fondata sul rispetto delle persone, in cui la critica, anche aspra e accesa, sia davvero legata alla passione per il bene comune e per la creazione di un tessuto sociale sempre più in grado di riconoscere e accogliere tutte le persone e le espressioni democratiche della società civile. Ben venga anche la satira, da sempre strumento di chi non ha potere, che nulla ha a che spartire con il disprezzo che molto spesso traspare nelle parole di chi invece il potere lo esercita spesso in modo prepotente.
La conclusione del processo Mills e l’impossibilità di procedere contro il Presidente del Consiglio per effetto del “lodo Alfano” hanno provocato un altro duro colpo all'art. 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) che costituisce uno dei punti di riferimento del nostro agire per la pace.
La definizione del nostro Parlamento come “pletorico, inutile se non dannoso”, dopo che già si era ventilata l’idea che nel Parlamento dovessero votare solo i capi gruppo; l’immagine dell’Italia come un’azienda che per essere governata necessita solo di un consiglio d’amministrazione, con pieni poteri al Presidente del Consiglio, equiparabile ad un amministratore delegato; l’attacco alla Magistratura, ai presunti “grumi eversivi” annidati al suo interno; un’opera martellante di svuotamento dei diritti umani per i vecchi e nuovi
cittadini italiani ci spingono a scrivere a Lei, massimo garante del nostro ordinamento, con cui desideriamo condividere la nostra preoccupazione e insieme chiederLe di attivare quanto è in suo potere per ridare autorevolezza e doveroso rispetto alle istituzioni, dissacrate troppe volte al limite del vilipendio.
Temiamo una deriva autoritaria e totalitaria secondo la logica del nemico che alimenta la paura, eccita gli animi al peggio, diffonde modelli di violenza, prepara le guerre. Da parte nostra, faremo il possibile per tessere reti di legalità, di giustizia e di democrazia sia in ambito internazionale che nelle nostre città, soprattutto nei luoghi della formazione, per edificare la civiltà del diritto.
Le inviamo il nostro saluto di pace,
Pax Christi Italia
2 Giugno 2009
Festa della Repubblica