17 Settembre Marcia della Pace della Romagna


Centro per la pace di Forli


Ufficializzata la data della quinta edizione della marcia della pace “Forlì-Bertinoro”. Il programma prevede una partenza alle 9 circa da piazza Saffi a Forlì in bicicletta


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immagini.quotidiano.net

Si terrà il 17 settembre la quinta edizione della Marcia della Pace della Romagna 2017, organizzata dal Centro Pace di Forlì in collaborazione con il Comune di Forli, i Comuni di Bertinoro e di Forlimpopoli e con il supporto e sostegno degli Enti Locali del territorio e delle associazioni di volontariato e non (come il Centro Pace di Cesena e il Centro di Documentazione don Tonino Bello di Faenza). Il programma prevede una partenza alle 9 circa da piazza Saffi a Forlì in bicicletta, fino ad arrivare in piazza Garibaldi a Forlimpopoli, vero e proprio punto di partenza della Marcia a piedi.

A Forlimpopoli intorno alle 10:30, dopo che ci saranno stati interventi di riflessione sulle ragioni della Marcia e si saranno radunate le persone ci si incamminerà attraverso le strade di Forlimpopoli per salire fino alla Rocca di Bertinoro dove è prevista la chiusura dell Marcia attorno alle 13/13:30 con una serie di interventi di saluto delle autorità che hanno contribuito a realizzare l’evento e con la possibilità dei partecipanti di pranzare al sacco nei giardini della Rocca e del Ceub (struttura universitaria). Sono inoltre previsti banchetti informativi delle associazioni aderenti alla Marcia e intrattenimenti con la partecipazione di gruppi musicali. Il ritorno dei marciatori da Bertinoro a Forlimpopoli è garantito da un servizio di navette-bus dalle 14:30 alle 17:30.

“Per far sì che la Marcia non sia solo un bel momento di impegno ma senza prospettive, abbiamo previsto un percorso di “avvicinamento” alla Marcia con tre iniziative pubbliche già svolte (il 5 maggio “Donne e clima, che genere di cambiamento climatico”, il 12 giugno 2017 “Discussione sul Libro bianco della Difesa”, il 26 giugno “Anniversario 50° dalla morte di don Milani”) – illustra il presidente del Centro Pace di Forlì, Michele Di Domenico -. Inoltre abbiamo svolto attività promozionali e di volantinaggio in diverse situazioni e abbiamo partecipato ai “Mercoledi del cuore” di Forlì, ed alla festa della Liberazione del 25 aprile al Parco Urbano di Forlì.  Abbiamo intenzione di svolgere altre iniziative anche a ridosso della data della Marcia. Infine promuoveremo la possibilità di approfondire questi temi anche attraverso iniziative autonome delle realtà partecipanti che potranno contare sulla nostra fattiva collaborazione oltre che sugli spazi del Centro Pace di Forlì”.

“La Marcia si inserisce nel solco delle Marce della Pace Nazionali promosse dalla Tavola della Pace e dalla Rete della Pace e ideate dal professor Aldo Capitini del Movimento Nonviolento nel 1961 – ricorda Di Domenico -. Negli stessi anni don Lorenzo Milani sviluppava la sua esperienza nella scuola di Barbiana. Nel 1967, 50 anni fa, don Lorenzo morì lasciandoci in eredità la sua memoria a sostegno dell’obiezione di coscienza al servizio militare “l’Obbedienza non è più una virtù”. La Marcia per la pace della Romagna intende riprendere questa idea dell’obiezione di coscienza al proliferare della violenza, del riarmo e del commercio delle armi che sono causa di quella che nell’agosto del 2014 Papa Francesco ha chiamato “Terza Guerra Mondiale a Pezzi: Oggi siamo in guerra dappertutto. Viviamo la terza guerra mondiale, ma a pezzi””.

“Dalla dichiarazione del Papa nulla è mutato in positivo, infatti nel mondo si spendono circa 1,7 miliardi di dollari per comprare armi. L’Italia dà purtroppo un contributo forte a questa “terza guerra mondiale a pezzi” come paese produttore e esportatore di armi (siamo fra le prime 10 nazioni nella classifica di quelle che producono e vendono armi nel mondo) e con una idea di difesa lontana da quella pensata da don Milani e proposta da Papa Francesco – continua Di Domenico -. In questa direzione va rivisto in quelle parti negative anche il Libro Bianco della Difesa (approvato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio 2017), per adeguarlo al dettato dell’art.11 della nostra Costituzione. Urgente sarebbe per i promotori della Marcia della pace della Romagna l’istituzione dei Corpi Civili di Pace e del Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta”.

“Occorre anche oggi nel 2017 obiettare a visioni di futuro che considerino la guerra fra gli strumenti di risoluzione dei conflitti e lucrino senza controlli sul commercio delle armi che generano guerre che stanno alla base di gran parte delle migrazioni di civili inermi, tanto che oggi sono più di 65 milioni i rifugiati richiedenti asilo nel mondo (sarebbero la 20 nazione al mondo per popolazione) – prosegue Di Domenico -. Gli organizzatori ribadendo che l’”Obbedienza non è più una virtù”, vogliono porre l’attenzione dell’opinione pubblica a questi temi e farne oggetto di informazione e discussione nell’opinione pubblica e con i giovani studenti delle scuole di ogni ordine e grado”.

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