Yemen, decine di arresti. Scoperti 26 pacchi-bomba
Umberto De Giovannangeli - L'Unità
Torna la paura negli Usa, è allarme pacchi-bomba. Dopo il pacco esplosivo scoperto a Dubai proveniente dallo Yemen per gli Stati Uniti, altri 26 pacchi sospetti i ntercettati . Obama: guerra ad Al Qaeda in Yemen.
È la “Jihad dei pacchi bomba”. Che si dipana da Sana'a a Chicago, da Londra a New York, da Doha a Philadelphia. È la sfida di Al Qaeda a Barack Obama. Una sfida mortale. Le autorità yemenite hanno sequestrato 26 pacchi sospetti e arrestato degli impiegati della compagnia di trasporto aereo e della divisione cargo dell'aeroporto internazionale di Sana'a, nello Yemen. «Ventisei pacchi sospetti sono stati sequestrati e sono al vaglio delle autorità», dichiara una fonte giudiziaria. «Allo stesso tempo, alcuni impiegati della compagnia di trasporto aereo e della divisione cargo dell'aeroporto di Sana'a sono stati arrestati per essere interrogati», aggiunge la fonte, senza specificare il numero dei fermati.
CHIUSI DUE UFFICI I controlli fanno parte dell'inchiesta condotta dalle autorità yemenite, dopo il ritrovamento a Dubai di un pacco contenente esplosivo proveniente dallo Yemen e diretto negli Stati Uniti. In mattinata, un portavoce del governo aveva dichiarato che «lo Yemen continuerà a impegnarsi nella lotta al terrorismo, in collaborazione con la comunità internazionale». E in serata il ministero della Difesa yemenita ha annunciato la chiusura degli uffici delle società di spedizioni americane FedEx e Ups a Sana'a. Dall'America, il quotidiano Usa Today precisa che le persone interrogate in Yemen sono dipendenti di società locali che lavorano con i giganti americani FedEx e Ups. Prima che venissero scoperti i 26 pacchi sospetti, aveva parlato Barack Obama. Il capo della Casa Bianca si è detto determinato a «distruggere» al Qaeda nello Yemen, dopo che l'altro ieri sono stati scoperti nel Regno Unito e a Dubai pacchi provenienti dallo Yemen contenenti «apparentemente» esplosivi indirizzati a luoghi di culto ebraici di Chicago. Da Washington a Londra. L'obiettivo del pacco di East Midlands «poteva essere un aereo, e se fosse esploso, avrebbe potuto far precipitare l'aereo», afferma il ministro dell'Interno britannico, Theresa May. «Riteniamo che l'ordigno sia stato realizzato per esplodere a bordo, ma non siamo ancora sicuri circa il momento in cui era stata prevista l'esplosione», conferma il premier David Cameron, parlando con la stampa nella sua residenza di campagna dei Chequers, fuori Londra. «Non ci sono ancora prove che sia stato realizzato per scoppiare sul suolo britannico ma non possiamo nemmeno escluderlo», aggiunge il primo ministro. «Ho parlato con il presidente yemenita Saleh ribadendo con forza che bisogna fare di più per estirpare il cancro di Al Qaeda dallo Yemen e dalla penisola arabica», conclude Cameron.
TORNA LA PAURA Per quanto riguarda Obama, il presidente Usa ha preso la parola a Washington dopo che l'allarme in tutto il mondo era scoppiato a seguito della scoperta dei pacchi sospetti su aerei cargo: negli Stati Uniti è tornata la paura degli attentati. «Voglio tenere gli americani al corrente di una minaccia terroristica credibile nei confronti del nostro Paese», ha affermato, aggiungendo che «un esame meticoloso di questi plichi ha mostrato che contenevano apparentemente degli esplosivi». Il presidente ha poi precisato che i pacchi erano indirizzati «a luoghi di culto ebrei, a Chicago», il suo “feudo” elettorale. Nel corso della giornata di ieri Obama si è poi intrattenuto telefonicamente sulla questione dei pacchi bomba con il re saudita Abdullah e il primo ministro inglese David Cameron, riferisce il portavoce della Casa Bianca Bill Burton. Il consigliere alla Sicurezza americano John Brennan, riferisce una una nota della Casa Bianca, ha parlato con il presidente dello Yemen, Ali Abdallah Saleh, al quale ha detto che gli «Usa sono pronti ad assistere il governo dello Yemen nella lotta contro Al Qaeda nella Penisola arabica». In serata le forze di sicurezza yemenite hanno circondato una casa dove si era nascosta una donna coinvolta nei falliti attentati. Trascorsa qualche ora, lo stesso presidente Saleh ha comunicato l'arresto della donna. È lei, ha sottolineato Saleh, ad aver spedito «i due pacchi tramite gli uffici di due società a Sana'a», senza confermare però che si trattasse di FedEx e Ups. Lo Yemen, ha aggiunto il presidente, è determinato a lottare contro il terrorismo, ma con i propri mezzi, e non permetterà a nessuno di ingerirsi nei suoi affari interni.
Fonte: l'Unità
31 ottobre 2010