Volare o bombardare?
La redazione
Per la riconversione dell'industria bellica, a partire dal rifiuto degli F35 a Cameri (NO)
Incontro con Mons. Fernando Charrier (già Vescovo di Alessandria, Presidente della Fondazione Giustizia e Solidarietà della C.E.I.) e Giorgio Beretta (Unimondo – Rete Italiana Disarmo)
Volare, o… bombardare? Con gli aerei americani che il governo italiano
vuole costruire a Cameri (NO), i cacciabombardieri JSF F35, si
può soprattutto bombardare. Non per difendersi, per attaccare.
L’alibi è il solito, la promessa di migliaia di nuovi posti di lavoro: l'assemblaggio degli aerei comincerebbe però non prima del 2013, con l'impiego, diretto e indiretto, per lo più a tempo determinato, di non più di 1.000 persone.
La spesa complessiva (di denaro pubblico) per la partecipazione al progetto e
l'acquisto di 131 velivoli (già, poi gli aerei ce li dobbiamo pure comprare…)
oscilla intorno ai 13 miliardi di euro, con i quali si potrebbero creare (adesso,
non tra 10 anni), ad esempio, non meno di 120mila posti di lavoro nel settore
delle energie rinnovabili (pannelli solari, geotermia, ecc.).
Riconventire l'industria militare si può! Si tratta di scegliere, tra lo spreco di risorse per la realizzazione di macchine di distruzione e la creazione di
benessere a vantaggio di tutti, lavoratori compresi.