Villaggio palestinese a rischio demolizione nella Firing Zone 918, colline a sud di Hebron


Operazione Colomba


Il 6 marzo 2013 l’esercito e l’amministrazione civile (DCO) israeliani hanno consegnato venti ordini di fermo dei lavori nella comunità palestinese di Khallet Athaba’, nella “Firing Zone 918”, colline a sud di Hebron.


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Il 6 marzo 2013 l’esercito e l’amministrazione civile (DCO) israeliani hanno consegnato venti ordini di fermo dei lavori nella comunità palestinese di Khallet Athaba’, nella “Firing Zone 918”, colline a sud di Hebron.

Intorno alle 9 il DCO, scortato da una camionetta dell’esercito, è entrato in Khallet Athaba’ e ha consegnato venti ordini di fermo dei lavori. Questi ordini riguardano quattro cisterne per la raccolta dell’acqua, quattro case (tre in muratura e una casa-tenda), due tende, tre servizi igenici, tre stalle per le greggi e altre quattro piccole costruzioni. I proprietari faranno appello per evitare che gli ordini di fermo dei lavori vengano convertiti in ordini di demolizione.

Nel villaggio palestinese vivono cinque famiglie e circa cinquanta persone. Pressoché tutte le costruzioni del villaggio sono ora sotto minaccia di demolizione e sono colpite tutte le cinque famiglie.

Khallet Athaba’ si trova nell’area di esercitazioni militari 918 e sta attualmente affrontando il rischio di evacuazione, come altri sette villaggi dell’area (Isfey, al Fakheit, al Majaz, at Tabban, Jinba, Mirkez and Halaweh). Questa area designata dall’esercito israeliano è situata nelle colline a sud di Hebron e include dodici villaggi palestinesi e circa 1300 persone. Il 19 luglio 2012 lo Stato d’Israele, seguendo le istruzioni del Ministero della Difesa, ha presentato all’Alta Corte la richiesta di evacuare otto di questi villaggi per necessità militari, dichiarando che i 1000 abitanti non sono residenti permanenti. Gli abitanti dell’area hanno presentato due petizioni all’Alta Corte e ora stanno aspettando la risposta dello Stato.

Secondo un report scritto dall’OCHA oPt lo scorso agosto (L’impatto umanitario delle aree dichiarate da Israele come “Firing Zone” in Cisgiordania), “I residenti delle aree di addestramento militare sono tra i più vulnerabili in Cisgiordania”. Questi soffrono la mancanza di servizi ed infrastrutture e affrontano violazioni dei diritti umani come maltrattamenti dai soldati o restrizioni di accesso e movimento all’interno dell’area. “Queste condizioni contribuiscono a creare un ambiente oppressivo che genera pressione sulle comunità palestinesi perché abbandonino queste aree”.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell’area delle colline a sud di Hebron dal 2004.

Fonte: www.operationdove.org
7 marzo 2013

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