Vik torna a casa, funerale a Pasqua. La madre: “La sua morte porti pace”
Daniele De Salvo
Oggi l’arrivo della salma a Fiumicino, ci sarà una delegazione del governo. La camera ardente sarà allestita a casa dei genitori.
Bulciago (LC), 20 aprile 2011 – Il feretro di Vittorio Arrigoni, il cooperante italiano assassinato da una cellula di integralisti islamici, quest’oggi torna a casa. In serata arriverà all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il funerale si svolgerà la domenica di Pasqua alle 16.30 come ha annunciato don Fabrizio, parroco di Bulciago, il suo paese. La salma arriverà nel paesino domani sera da Roma, dove sarà prima eseguita l’autopsia.
«I genitori hanno intenzione di allestire la camera ardente nella loro abitazione – ha detto il parroco – e avrebbero voluto celebrare il funerale il più presto possibile ma il venerdì santo e il sabato non si può, quindi il primo giorno utile è domenica. Sarà una messa di Pasqua più che esequiale». Per celebrarla il parroco ha dovuto chiedere anche una speciale autorizzazione. Il funerale sarà celebrato, come gia’ stabilito, nella palestra comunale.
Ad accoglierlo all’aeroporto ci sarà anche una delegazione del Governo, un cerimoniale insolito per chi non ricopre cariche istituzionali o non appartiene a forze armate piuttosto che a organizzazioni riconosciute, ma dalla Farnesina hanno ritenuto giusto tributare al 36enne brianzolo un omaggio ufficiale sia per il modo con cui è stato ucciso sia soprattutto per come si è adoperato per la pace. Da Bulciago ha assicurato la sua presenza anche il vicesindaco Luigi Ripamonti in rappresentanza dell’intera comunità più altri amici personali della vittima e della sua famiglia. Salvo imprevisti il volo dell’Alitalia con la salma atterrerà alle 19.50. Ieri intanto la figura del pacifista è stata ricordata alla Camera e al Senato.
A Montecitorio è stata l’onorevole Lucia Codurelli a commemorare il suo concittadino. «Non metteva in conto di morire a Gaza, anche se sapeva che sarebbe potuto succedere – ha detto la deputata – amava quella terra e anche quel popolo». Antonio Rusconi invece è intervenuto a Palazzo Madama: «Sulle sue azioni o parole dette si può a lungo discutere, ma penso anche sia certo che lui in questi anni abbia percorso e si sia mosso per un ideale nobile e su questo dobbiamo essere tutti d’accordo».
Sempre ieri, ma in serata, si è svolta una cerimonia anche all’ospedale italiano del Cairo. Intanto dai territorio della Striscia è giunta la notizia del drammatico epilogo del blitz della polizia di Hamas nella casa dove si erano asserragliati tre dei ricercati per il rapimento e l’uccisione di Vik, come lo chiamavano tutti. La sharia, la legge islamica, prevede la pena di morte per l’omicidio.
Ma la mamma Egidia Beretta, sindaco del paese, ha chiesto che non venga attuata l’esecuzione capitale per gli arrestati: «sono contro la pena di morte e anche il mio Vittorio lo era». Giustizia sia dunque fatta, e che i colpevoli paghino, ma nel rispetto della dignità della vita umana: «Se la morte di Vittorio non porterà che frutti di pace e di speranza, quest’altra morte non genererebbe che odio e violenza; se me ne compiacessi, come potrei, come potremmo continuare a ripetere il grido, l’appello, la supplica di Vittorio: Restiamo umani?».
di Daniele De Salvo
Fonte: Il Giorno, Lecco
20 aprile 2011