Vertice Unione Africana: integrazione e riforme, il dibattito prosegue


Misna


Il senso della collocazione in un contesto mondiale ha segnato i lavori di Addis Abeba. Dedicato allo “sviluppo delle infrastrutture in Africa”, il vertice è stato l’occasione per riflettere sulla necessità di un rafforzamento delle reti continentali per l’energia, i trasporti e le telecomunicazioni.


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Vertice Unione Africana: integrazione e riforme, il dibattito prosegue

La trasformazione della Commissione dell’Unione Africana in una nuova ‘Autorità’, organismo con un mandato ampio, che dovrebbe favorire una maggiore integrazione politica del continente: è il nodo sul quale tornano oggi a discutere i capi di stato e di governo dei 53 paesi riuniti ad Addis Abeba. A notte fonda, dopo una riunione a porte chiuse di oltre quattro ore, il presidente senegalese Abdoulaye Wade ha detto che sono in discussione “cose molto importanti” e che il dibattito proseguirà anche oggi. Secondo uno dei capi di stato presenti all’incontro, i rappresentanti dei 53 paesi dell’UA hanno deciso di adottare le raccomandazioni del Consiglio esecutivo dei ministri degli Esteri che si era riunito nel fine-settimana sempre ad Addis Abeba. “Entro tre mesi – ha detto la fonte all’agenzia di stampa ‘France Presse’ – ci sarà un primo rapporto sulla riforma e poi a luglio, al prossimo vertice dell’Unione Africana, i presidenti decideranno”. Sulla base del documento del Consiglio esecutivo, i passaggi fondamentali della “riforma” sono l’emendamento della Costituzione dell’UA, la trasformazione della Commissione in ‘Autorità dell’Unione’ e la parallela creazione di 14 ‘segretariati’ destinati a sostituire gli attuali ‘commissariati’. Le nuove unità del ‘governo’ africano dovrebbero aver competenza su questioni decisive, dalla lotta alla povertà alla creazione di un mercato comune fino alla politica estera. Ad Addis Abeba, il dibattito di questa notte ha seguito l’elezione di Muammar Gheddafi alla presidenza di turno dell’UA. La scelta del colonnello libico, fautore di una maggiore integrazione dell’Africa anche per contrastare mire e progetti di stampo neo-coloniale, è letta da molti quotidiani africani come il segnale di un cambiamento possibile. “Attraverso la decisione di creare l’‘Autorità dell’Unione’ – scrive oggi il giornale del Burkina Faso ‘L’Observateur’ – gli stati africani hanno compiuto un passo importante nel progetto di fare dello spazio africano un’entità che consenta di difendere meglio i loro interessi in un mondo sempre più globale”. Il senso della collocazione in un contesto mondiale ha segnato i lavori di Addis Abeba. Dedicato allo “sviluppo delle infrastrutture in Africa”, il vertice è stato l’occasione per riflettere sulla necessità di un rafforzamento delle reti continentali per l’energia, i trasporti e le telecomunicazioni. In apertura dei lavori, lunedì, il presidente della Commissione dell’Unione Africana Jean Ping aveva chiesto “una forte accelerazione” dell’integrazione “anche fisica” del continente. Un‘esigenza, legata in modo diretto all’obiettivo degli “Stati Uniti d’Africa” prefigurato tante volte da Gheddafi. E sulla quale è tornato anche l’ormai ex-presidente di turno dell’UA, il capo di stato della Tanzania Jakaya Kikwete. “Nel suo discorso – scrive ‘L’Observateur’ – ha detto che lo scopo dei dirigenti africani è creare gli ‘Stati Uniti d’Africa’ e che la nascita dell’‘Autorità’ rappresenta solo una tappa verso la realizzazione di questo obiettivo”. [VG]

Fonte: Misna

4 febbraio 2009

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