Usigrai – MSF: le “Crisi dimenticate” e il servizio pubblico
MSF - Usigrai
Invisibili, cancellate dall’agenda dell’informazione, le crisi umanitarie sono assenti dai Tg. E la Rai, il servizio pubblico radiotelevisivo, si allinea in questo record al ribasso.
Invisibili, cancellate dall’agenda dell’informazione. Le crisi umanitarie sono assenti dai Tg. Lo studio di Medici Senza Frontiere, realizzato con l’Osservatorio di Pavia, è impietoso. Nel 2012 solo il 4% delle news dei Tg di prima serata sono state dedicate ai contesti di crisi, conflitti, emergenze umanitarie e sanitarie. L’invisibilità delle crisi umanitarie riguarda tutta la tv generalista italiana, senza eccezioni, sia quella pubblica che quella privata. L’informazione abdica alla sua funzione, rinunciando o scegliendo di cancellarle dalla propria agenda.
E la Rai, il servizio pubblico radiotelevisivo, si allinea in questo record al ribasso: 5,7% il Tg1, 5,1% il Tg3 (che era tradizionalmente il notiziario che dedicava più spazio a queste notizie) e fanalino di coda il Tg2 con il 4,6%. Un atteggiamento in controtendenza con le altre televisioni pubbliche europee. E anche quando i Tg decidono di accendere i riflettori su questi temi, lo fanno in maniera a volte distorta: il Sud Sudan sale agli onori della cronaca quando arrestano George Clooney per un sit-in davanti all’ambasciata (8 notizie su un totale di 17); l’Aids fa da sfondo a impegni di personaggi dello spettacolo. Resistono, anche se in calo, le non-notizie, le curiosità dal mondo soprattutto quello animale, come il cucciolo di formichiere rimasto orfano o il gatto e il serpente obesi, a danno delle notizie quelle vere: 70 su stranezze animali contro 11 sulla malnutrizione. 30 sulla profezia Maya sulla fine del mondo contro 4 notizie sul Niger, 3 sulla Repubblica Democratica del Congo e nessuna sulla Repubblica centrafricana. Tutto ciò mentre una ricerca Eurisko conferma che il 63% della popolazione vuole più informazione sulle emergenze umanitarie.
Il Servizio pubblico ha una responsabilità in più. Non può cancellare queste notizie né relegarle a orari di minore ascolto. L’informazione del mondo, un mondo sempre più piccolo perché sempre più globalizzato, deve trovare giusto spazio e giusta rilevanza nei Tg.
Medici Senza Frontiere e Usigrai chiedono alla Rai e al Direttore Generale un’inversione di tendenza, anche in vista del rinnovo della concessione del 2016, affinché il futuro della RAI sia sempre più aperto anche alle zone più critiche e lontane del mondo.
Un incontro fra il Direttore Generale della RAI, Medici Senza Frontiere e Usigrai costituirebbe un primo passo verso un impegno concreto della RAI ad “accendere un riflettore” sulle crisi umanitarie.
Fonte: http://www.medicisenzafrontiere.it
3 luglio 2013