Unione africana convoca “Giornata per la Somalia”
Misna
Una “giornata per la Somalia” è stata convocata dall’Unione Africana (Ua) per il 15 agosto per mobilitare l’intero continente a raccogliere aiuti per fare fronte alla crisi causata dalla siccità e dalla carestia.
Lo ha annunciato da Accra, in Ghana, l’alto rappresentante dell’Ua per la Somalia, Jerry John Rawlings, ricordando allo stesso tempo che non solo la Somalia ha bisogno urgente di risorse economiche e beni di prima necessità, ma l’intero Corno d’Africa.
Entro il mese nella capitale etiopica Addis Abeba si terrà anche una conferenza internazionale con l’obiettivo di riunire contributi per mezzo miliardo di dollari destinati agli aiuti umanitari. Rawlings ha chiesto anche che la comunità internazionale si attivi in modo più consistente per fare fronte alla crisi, riferendosi in particolare ai paesi della Lega Araba.
Intervenendo al Consiglio di sicurezza in video-conferenza da Mogadiscio, il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per la Somalia, Augustine Mahiga, si è felicitato per l’accordo siglato a Kampala il 9 giugno tra il governo federale di transizione e il parlamento federale di transizione somali che ha messo fine a cinque mesi di stallo politico. “E’ un momento critico per il processo di pace somalo e per il paese. Siamo all’avvio della messa in atto della ‘road map’ che definisce una serie di obiettivi da raggiungere entro i prossimi mesi e che dovrà essere adottata nella riunione consultiva per mettere fine alla transizione somala, prevista dal 4 al 6 settembre a Mogadiscio” ha detto Mahiga.
Sul fronte della sicurezza, ha aggiunto, la ritirata degli ‘Shebab’ dalla capitale “offre la possibilità di portare aiuti umanitari a migliaia di sfollati”. Gli ‘Shebab’, ha detto ancora Mahiga, “hanno parlato di ritirata tattica, ma la verità è che sono stati obbligati a lasciare la città”. La comunità internazionale è stata chiamata a accelerare il processo di rafforzamento delle istituzioni di transizione, in particolare attraverso il dispiegamento di una forza di polizia per appoggiare quella somala, ancora insufficiente a garantire la protezione della popolazione.
Fonte: http://www.misna.org
11 Agosto 2011