Unicef: "Mortalità infantile ancora troppo alta"


Redattore Sociale


I nuovi dati sulla mortalità infantile mostrano che "sono stati compiuti progressi in molti paesi, però il tasso globale di miglioramento è ancora insufficiente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio".


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Unicef: "Mortalità infantile ancora troppo alta"

I nuovi dati sulla mortalita' infantile mostrano che "sono stati compiuti progressi in molti paesi, pero' il tasso globale di miglioramento e' ancora insufficiente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio". E' quanto sottolinea l'Unicef a proposito delle stime rese note oggi. I nuovi dati mostrano che sette dei 67 Paesi con i piu' alti tassi di mortalita' (quelli con tassi di mortalita' infantile sotto i cinque anni di 40 per mille nati vivi o superiori) hanno raggiunto una costante riduzione dei tassi di mortalita' sotto i cinque anni del 4,5% o piu'. Questi sette paesi sono Nepal, Bangladesh, Eritrea, Laos, Mongolia, Bolivia e Malawi. Risultati importanti, poi, sono stati raggiunti in Paesi che pero' "non sono pienamente sulla buona strada per raggiungere l'Obiettivo del Millennio": Niger, Mozambico ed Etiopia hanno ridotto la mortalita' sotto i cinque anni di oltre 100 per 1000 dal 1990.

Ma "Africa e Asia insieme assommano ancora il 93% di tutte le morti sotto i 5 anni che si verificano ogni anno nel mondo in via di sviluppo". E "un numero sproporzionato di morti avviene in un piccolo gruppo di Paesi molto popolati: il 40% delle morti sotto i cinque anni nel mondo si verifica in appena tre paesi, India, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo- sottolinea il direttore Unicef Ann M. Veneman- Se non si riduce drasticamente la mortalita' in questi Paesi, non si raggiungeranno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio". In alcuni paesi, inoltre, i progressi sono "lenti o inesistenti".

In Sudafrica il tasso di mortalita' infantile sotto i cinque anni e' in realta' aumentato dal 1990. La salute del bambino e' indissolubilmente legata alla salute della madre e il Sudafrica ha il piu' alto numero di donne che vivono con l'Hiv nel mondo. "I recenti impegni presi dal governo per potenziare gli interventi per prevenire la trasmissione madre-figlio dell'Hiv dovrebbero contribuire a migliorare la situazione", commenta l'Unicef. Ulteriori miglioramenti nella fornitura di zanzariere per la prevenzione della malaria, di vaccini contro la meningite (Hib) e di vitamina A, una migliore prevenzione della trasmissione madre-figlio dell'Hiv e dell'Hiv pediatrico, oltre a ulteriori progressi nella immunizzazione contro morbillo e tetano, potrebbero non essere ancora pienamente riflessi nei dati attuali, frutto di ricerche condotte negli ultimi 3-5 anni.

"Il progresso puo' essere accelerato anche negli ambienti piu' poveri- prosegue l'agenzia delle Nazioni unite per l'infanzia- attraverso programmi sanitari integrati e monitorati, su base comunitaria, mirati ad affrontare le principali cause di morte: polmonite, diarrea, affezioni neonatali, malaria, Hiv e malnutrizione. Le due principali cause di mortalita' sotto i cinque anni sono polmonite e diarrea. Nuovi strumenti, come i vaccini contro la polmonite da pneumococco e la diarrea da rotavirus, potrebbero fornire ulteriori risultati".

Fonte: Redattore Sociale, Dire

10 settembre 2009

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