Una mappa rivela l’intenzione di demolire centinaia di case palestinesi a Gerusalemme Est
La redazione
Al Maqdese, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi il 31 dicembre 2009 ad Al-Ram, ha rivelato i progetti della municipalità di Gerusalemme per il futuro del palestinesi di Gerusalemme Est.
Nel corso della Conferenza MSD (Al-Maqdese for Society Development) ha mostrato una mappa redatta il 28/10/2009 dalla municipalità di Gerusalemme, con la quale si progetta di demolire centinaia di residenze palestinesi in Silwan e nei dintorni, come Al-Bustan e e Al-Thouri.
Al Maqdese ha avuto l’occasione di procurarsi la mappa con propri mezzi. Questa mappa evidenzia 312 edifici residenziali minacciati di demolizione dalla municipalità.
La mappa mostra un cerchio giallo che evidenzia l’area che sarà demolita di Al-Bustan presso Silwan a sud della moschea di Al-Aqsa: 88 edifici verranno demoliti e 1000 Palestinesi saranno conseguentemente spostati. Inoltre essa mostra altri edifici minacciati di demolizione nei sobborghi di Wadi-Hilwa e Al-Thouri.
Inoltre la mappa usava per l’area di Gerusalemme est nomi ebrei invece di quelli arabi conosciuti. Per esempio, Silwan era chiamata “Air David”, Wadi-Hilwa era chiamata “Kfar Hshelwah” e Al-Bustan era chiamata “Gad Hmealakh”.
Ciò chiaramente rivela l’azione razzista del Governo israeliano e la continua pulizia etnica e la politica punitiva collettiva verso i Palestinesi di Gerusalemme, Le demolizioni , inoltre, aumenteranno in qualsiasi momento appena approvato il piano.
Al-Maqdese richiama la Lega degli Stati Arabi, la comunità internazionale e l’Organizzazione delle Nazioni Unite a intervenire per fermare ogni tipo di politica etnica che l’Autorità israeliana applica in Gerusalemme est violando le leggi e le convenzioni internazionali.
La mappa mostra un cerchio rosso che evidenzia il sobborgho di Silwan ove c’è un edificio israeliano chiamato “Beit Yehonatan”. Questo (che trovate in allegato) è un edificio illegale di 7 piani senza permesso di costruzione e deviante dal piano urbanistico regionale che permette solo la costruzione di edifici a 2 piani. Di conseguenza sono stati emessi molti ordini di demolizione ma non sono stati ancora eseguiti anzi, riceve costante protezione dalla polizia. (In gennaio 2007, La Corte civile di Gerusalemme per gli Affari locali ordinò la chiusura della casa. Da allora il caso è passato attraverso tutte le istanze della corte che hanno confermato il verdetto. Da luglio 2008 c’e stata un’ “ordinanza attiva” ovvero una ordinanza della corte che la municipalità doveva eseguire immediatamente. Il giudice G. Canfy- Steinitz ha respinto l’appello senza la possibilità che i difensori si appellassero alla corte suprema ma l’ordine di demolizione non è stato ancora eseguito).
Recentemente la municipalità di Gerusalemme ha redatto un nuovo piano collaterale per” legalizzare” l’edificio. Tale piano permette nell’area costruzioni di 4 piani invece che di 2.
Traduzione a cura di Anna Zanzari