Udine, festival della pace 2010 – II Edizione 17 – 20 giugno 2010
La redazione
Il Festival della pace di Udine, giunto alla sua seconda edizione e articolato in quattro intense giornate di riflessione, ambisce a sperimentare un modo nuovo di definire la pace: non più in negativo, come assenza di guerra, ma in positivo. Il presupposto di base è che pace sia e significhi dialogo, e ne costituisca insieme […]
Il Festival della pace di Udine, giunto alla sua seconda edizione e articolato in quattro intense giornate di riflessione, ambisce a sperimentare un modo nuovo di definire la pace: non più in negativo, come assenza di guerra, ma in positivo. Il presupposto di base è che pace sia e significhi dialogo, e ne costituisca insieme la premessa e la conseguenza. Chi grida, chi ricorre alle violenza fisica, chi usa la forza armata per risolvere un conflitto rinuncia alla ragione. Tali soluzioni non risolvono niente e sono spesso causa di nuovi conflitti.
Questo presupposto si traduce tra l’altro nell’iniziativa di dar vita a quattro dialoghi in altrettanti esperimenti. Due ospiti, esperti in campi professionali molto lontani tra loro, saranno invitati da un moderatore-arbitro a uno scambio di opinioni sulla comune domanda circa il valore della pratica pacifica e non violenta quale modalità di risoluzione di conflitti e tensioni nei più disparati ambiti professionali e di vita: medicina, giustizia, scuola, pratica religiosa, politica internazionale di sicurezza. Sarà un modo originale per mettere concretamente alla prova l’ipotesi iniziale che sorregge l’impianto concettuale del festival.
La cultura del dialogo comporta poi da sé anche la capacità di sperimentare linguaggi diversi dai discorsi politici di tipo convenzionale o perfino ad essi estranei o alternativi. Ecco perché il linguaggio dell’arte, nelle sue varie espressioni – musicale, letteraria, cinematografica, delle arti figurative – assume una forza centrale, rappresenta uno strumento decisivo per affrontare il tema pace-guerra ed è dunque oggetto di particolare attenzione nei vari appuntamenti del Festival.
sabato 5 giugno, ore 18.00
Largo Ospedale Vecchio a cura della Associazione fidapa sezione di Udine
con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Udine, Comune di Tolmezzo,
Comunità Montana della Carnia, Camera di Commercio di Udine e Banca Popolare di Cividale
Facciamo crescere il rispetto mostra itinerante per una società più rispettosa di sé
inaugurazione
Un’iniziativa per promuovere il valore del rispetto, parola che dal latino significa “riguardo e considerazione”. Rispetto di sé e dell’altro, da rilanciare per la ricostruzione di un tessuto sociale in cui l’io non la faccia da padrone irresponsabile, ma dialoghi con un intero mondo fatto di “altri”e di cose. Intorno a questi auspici ruota questa originale esposizione allestita all’esterno, che in 70 pannelli invita a “una nuova era di responsabilità”, secondo le parole del Presidente degli Stati Uniti Barack Hussein Obama.
mercoledì 16 giugno, ore 18.00
Sala Ajace, piazza Libertà – ingresso Loggia del Lionello
in collaborazione con la Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine
Guerra e pace nel pensiero di Norberto Bobbio
interventi di Fulvio Salimbeni, Nicola Gasbarro e Gianpaolo Carbonetto
A sei anni dalla scomparsa, una riflessione sul pensiero e sull’impegno civile di Norberto Bobbio, altissima coscienza critica della contemporaneità ed esponente neoilluministico del razionalismo metodologico, garanzia di rigore e fonte di dialogo e pluralismo democratici. Al centro della sua riflessione anche “Il problema della guerra e le vie della pace”, come titola il volume (Il Mulino, Bologna 2009) che raccoglie la summa della pluridecennale indagine di Bobbio in materia. Un maestro indimenticabile, che di sé diceva, come monito anche per altri: “Ho imparato a rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare”.
(posti limitati a 150 persone)
giovedì 17 giugno, ore 17.30
Galleria Fotografica Tina Modotti, Largo del Pecile
inaugurazione
Udine città d’armi, mostra di giovani fotografi friulani
a cura di Cesare Genuzio
consulenza storica di Enrico Folisi
Una galleria di “scatti” realizzati da un gruppo di giovani fotografi, che, sotto la guida del maestro Cesare Genuzio, hanno perlustrato per più giorni il territorio urbano di Udine alla ricerca delle tracce lasciate dagli eventi bellici dell’800 e del ‘900, con le loro conseguenze sulla militarizzazione, anche successiva, del territorio. Un viaggio lungo le vie e i quartieri impostato come educazione allo sguardo consapevole, per la scoperta di prospettive inedite o poco evidenti della città, elevata a scenario ideale del Festival della pace, e offerto come contributo originale anche per una fruizione meno distratta dei luoghi del proprio vivere quotidiano.
ore 19.00
Visionario, via Fabio Asquini 33
in collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche e Fazi editore
Standing Army (Italia, 2010, durata 75’) di Thomas Fazi & Enrico Parenti
presentazione a cura degli autori Thomas Fazi & Enrico Parenti
Un’avvincente inchiesta sulla ragnatela di basi militari che gli Stati Uniti hanno tessuto in tutto il pianeta durante gli ultimi sessant’anni. Una delle forze più influenti del mondo (oggi, più di 700 in 40 paesi), ma non soggetta ad alcun dibattito, nonostante ponga scottanti interrogativi sul senso attuale della sua presenza, a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, e sul suo impatto sulle popolazioni locali. Su questi temi, allargati anche alla posizione del presidente Obama, si interroga questo docu-film, che unisce le parole di alcuni massimi esperti mondiali (Noam Chomsky, Gore Vidal, Chalmers Johnson ed Edward Luttwak) alle testimonianze-choc di chi, in Italia, in Giappone, nell’Oceano Indiano e altrove, è stato toccato in prima persona dalla presenza delle basi.
ore 20.30
Visionario, via Fabio Asquini 33
apertura del festival
interventi del Sindaco Furio Honsell, dell’Assessore alla Cultura e alla educazione alla Pace Luigi Reitani e del direttore scientifico Ekkehart Krippendorff
ore 21.00
Visionario, via Fabio Asquini 33
in collaborazione con Centro Espressioni Cinematografiche
Son of Babylon (Il figlio di Babilonia) (U.K., Iraq, France, 2009, durata ’91)
di Mohamed Al-Daradji
primo premio miglior film sulla pace alla Berlinale 2010
proiezione in prima nazionale, con sottotitoli in italiano
Nel 2003, nell’Iraq occupato e appena liberato da Saddam, un bambino curdo di 12 anni, Ahmed, e sua nonna camminano nel deserto in direzione del Sud, dove pare siano stati trovati in vita dei prigionieri. E’ un viaggio della speranza alla ricerca di Ibrahim, padre del piccolo e figlio della donna. Una piccola storia familiare, una goccia nell’oceano dell’orrore, per uno struggente road movie in versione mediorientale, che trasmette un toccante rifiuto della guerra e apre uno squarcio commosso sulle sofferenze degli innocenti.
venerdì 18 giugno
ore 10.00
Università degli Studi, aula 3 di Palazzo Antonini, via Petracco 8
a cura del Centro interdipartimentale di ricerca sulla pace “Irene” – Università di Udine
Il lessico della pace
seminario a cura di Manuela Fabbro
Gli studi degli ultimi decenni sulla cultura di pace e sulla non-violenza hanno aperto la strada a concetti nuovi e soprattutto a una profonda revisione del significato di molte parole. La lotta contro la violenza e contro la cultura che la produce si può condurre anche sul piano della riflessione sull’estensione semantica delle parole, liberandole dagli equivoci che gravano su di esse. Dare infine un nome ai concetti e ai valori della non-violenza significa aprire uno spazio in cui essa possa esistere, anche grazie a un linguaggio che ne veicoli i contenuti fondamentali.
ore 15.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Der Kaiser von Atlantis oder Die Tod-Verweigerung (Austria, 2003, durata ’50)
(L’imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della morte)
di Herbert Gantschacher, regia, e Erich Heyduck, montaggio e allestimento
film documentario sull’omonima opera musicale di Viktor Ullman (1898-1944)
presentazione a cura del regista Herbert Gantschacher
proiezione
Un film-montaggio per documentare l’opera musicale che il musicista ebreo Viktor Ullman compose nel campo di concentramento di Theresienstadt, tra il 1943 e il 1944, prima di finire ad Auschwitz, dove morì il 18 ottobre 1944. Esperienze tragiche, che nel libretto e nella musica si incrociano e si sovrappongono con i ricordi della Grande Guerra, dove Ullman fu soldato dell’esercito austro-ungarico sul fronte dell’Isonzo, assegnato come artigliere-osservatore del micidiale obice da 38 cm, e dove maturò un convinto rigetto della guerra. Ne è testimonianza questa potente opera, che ancora oggi suona come un forte appello alla resistenza contro ogni forma di dispotismo e di violazione della democrazia.
ore 17.30
Piazza Libertà, Loggia del Lionello
in collaborazione con i Civici Musei di Udine
Arte di pace e di guerra a Udine
visita guidata
a cura di Luigi Reitani, assessore alla Cultura e alla educazione alla Pace del Comune di Udine
Una originale visita, con una guida d’eccezione, per la città e all’interno dei Musei Civici, alla scoperta selezionata delle opere che si sono confrontate con i soggetti della pace e della guerra e ne hanno offerto una personale trasfigurazione. Come nel caso della Colombe volant (à l'arc-en-ciel), preziosa litografia a otto colori firmata da Picasso nel 1952, che impreziosisce il ricco patrimonio dei Musei udinesi e perciò fa da immagine guida del Festival della pace.
ore 18.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
a cura di Unione delle Comunità ed Associazioni di Immigrati in Friuli Venezia Giulia
Migrazioni fra passato e presente: l'aspirazione all'emancipazione e ai diritti fondamentali di tutti gli esseri umani conferenza di Salvatore Palidda (Università di Genova)
Una conferenza sull'aspetto cruciale delle migrazioni contemporanee: la criminalizzazione ossia il trattamento del migrante come “nemico di turno", un “fatto politico totale" che rinvia a pratiche e discorsi analoghi tragicamente vissuti dagli stessi italiani emigrati nel XIX e XX secolo e a quelli adottati nei secoli scorsi nei confronti dei popoli colonizzati e dei lavoratori che cercavano di emanciparsi. Ne parlerà il sociologo Salvatore Palidda, da decenni impegnato in ricerche internazionali e nazionali in questo campo di studi oggi arricchito da straordinari documentari con immagini di repertorio.
ore 21.30
Piazza Duomo
a cura di Teatro Club, Musicisti Tre Venezie e Palio Teatrale Studentesco “Città di Udine”
Musica giovane di pace
concerto no-stop con artisti e giovani gruppi musicali della regione
conduce Claudio Moretti
Il linguaggio della musica contemporanea al servizio della pace. È la scommessa di questa originale no-stop di suoni, che vedrà alternarsi sul palco artisti e gruppi giovaniili, disponibili anche a motivare le ragioni delle loro scelte. A fare da cerimoniere, l’attore Claudio Moretti con la sua impareggiabile simpatia.
sabato 19 giugno
ore 9.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Dialoghi. Tra filosofia e lavoro
con Gloria Germani, filosofa, e Claudio Pozzi, artigiano
moderatore Francesco Pistolato
ore 11.00
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone
Dialoghi. Tra mondo del volontariato e diritto
con Bruna Brambilla, Presidente di Universauser Varese, e Dian Schefold (Università di Brema), giurista
moderatore Peter Kammerer
ore 15.00
Libreria Feltrinelli, via Canciani 15
Leggere e rappresentare la guerra e la pace
Il contributo della letteratura, dell’arte, della musica e del cinema
a cura di Fulvio Salimbeni
Incroci di punti di vista tra gli ospiti del festival e con il pubblico, invitato a parlare, con libera scelta, di un’opera (libro, romanzo, poesia o film) che sia stata folgorante per l’esplorazione personale del tema della pace e della guerra.
Impegni di pace
Il lavoro di Amnesty International nel Veneto e dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (Brescia)
incontro-dibattito con Silvia Zanlorenzi e Carlo Tombola
Due testimonianze sull’impegno per il rispetto dei diritti umani e per il controllo degli armamenti.
ore 17.00
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
a cura del Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine
Quartetto Stradivarius
Haydn op. 76 n. 2 “Quinten Quartett” ovvero Le regole del discorso a più voci
guida all’ascolto a cura di Elisabetta Torselli
Costruire la pace è impossibile se non si è capaci di ascoltare la parola dell’altro e darle valore. Il quartetto d’archi è la migliore metafora in musica di una conversazione ben condotta, costruttiva, “bella”: qualcuno propone un tema e gli altri, intervenendo, lo riprendono, lo modificano, lo indirizzano ad altri fini, ad altri toni dell’espressione, oppure gli contrappongono i propri temi. Il celebre quartetto haydniano detto “delle Quinte” ci suggerisce queste “regole di un discorso a più voci”.
ore 18.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine
L’appello umanistico e pacifico della musica
Sinfonia n. 9 di Beethoven: guida all’ascolto
conferenza di Roberto Calabretto
La Nona Sinfonia rappresenta non solo la summa dell’esperienza creativa di Ludwig van Beethoven, ma anche uno dei testamenti dei valori umanitari espressi dal Romanticismo. Ancor oggi le note di questo capolavoro risuonano in molteplici contesti che fanno rivivere il messaggio beethoveniano nei variegati scenari della contemporaneità.
ore 21.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Quartetto Stradivarius
Da Mozart e Haydn a Shostakovic: concerto di musica da camera
In programma, uno dei sei Quartetti cosiddetti Milanesi di Mozart, KV 156, (il grande salisburghese soggiornò a Milano tra il novembre 1772 e il marzo 1773), il “Quinten Quartett” di Haydn, op. 76 n. 2, e il Quartetto per archi n .8 composto da Shostakovic nel 1960. Esegue l’apprezzato Quartetto Stradivarius, fondato nel 2000 dal violinista udinese Stefano Picotti e composto inoltre da Caterina Picotti, secondo violino, Annalisa Clemente, viola, e Andrea Musto, violoncello.
domenica 20 giugno
ore 9.30
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Dialoghi. Tra mondo militare e medicina
con un rappresentante del mondo militare e un medico
moderatore Ekkehart Krippendorff
ore 11.00
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Dialoghi. Tra scienze cognitive e impegno civile
con Ugo Morelli (Univ. di Trento), scienziato cognitivo, e Pierluigi di Piazza (Centro Balducci)
moderatore Gianpaolo Carbonetto
ore 16.00
Palazzo Morpurgo, via Savorgnana 12
Novella di Johann Wolfgang Goethe
legge Graziella Galvani
al flauto Marco Pellizzoni, allievo del Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine
Una storia favolosa, con principi, cavalieri, castelli in rovina e animali feroci in libertà. Goethe, ormai anziano, pubblicò questa narrazione fiabesca nel 1827, volendo offrire un esempio paradigmatico del genere della novella, quale racconto, sosteneva, di una vicenda realmente accaduta ma inaudita e quindi sorprendente. Essa è proposta all’interno del Festival al di là del dibattito letterario di primo ‘800, ma come un’oasi di fantasia e di pace. Alla fine della storia, infatti, un giovane flautista riuscirà ad ammansire un aggressivo leone e, insieme, sarà l’amore a trionfare sulla tentazione della forza.
ore 18.00
Chiesa di San Francesco, via Beato Odorico da Pordenone 1
Bilancio del Festival
tavola rotonda tra i protagonisti del Festival e il pubblico
ore 21.30
Piazza Duomo
Dialogo in musica tra le culture
concerto del gruppo Zuf de Zur
Da uno dei più amati gruppi italiani della musica etno-folk, fondato a Gorizia nel 1994, un trascinante invito al dialogo tra le culture. Naturalmente all’insegna di quella contaminazione linguistica e musicale, che caratterizza le aree di confine ed è la cifra inconfondibile dei Zuf de Zur, al crocevia tra le culture italiana, slovena e austriaca. Sul palco, con strumentazione rigorosamente acustica, l’organetto di Maurizio Veraldi, la chitarra del compositore Mauro Punteri, il clarinetto di Roberto Nonini, la batteria di Emanuele Diego Primosi, il violino di Francesca Altran e, a ingioiellare il tutto, la meravigliosa voce solista di Gabriella Gabrielli.
Per la durata del festival, sarà allestita nella Chiesa di San Francesco la mostra United States of Peace – sotto un’unica bandiera, 30 bandiere della pace ripensate dai ragazzi delle Officine Creative, coordinati dal laboratorio del Centro Solidarietà Giovani “G. Micesio” – Onlus e dall’Agenzia Giovani del Comune di Udine.
Durante il festival, saranno dislocati in piazza Matteotti stand, cucine etniche e banchetti delle organizzazioni che fanno parte del Tavolo della Pace di Udine e di Terre Lontane – Mondi Vicini, gruppo di associazioni impegnate nella pace attraverso la cooperazione e l’integrazione.
Comune di Udine – Assessorato alla Cultura
organizzazione Teatro Club Udine in collaborazione con Tavolo della Pace di Udine
e con
Civica Biblioteca “Vincenzo Joppi”- Udine
Civici Musei di Udine
Centro Espressioni Cinematografiche
Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine
CRELP
Fidapa-Udine
Libreria Feltrinelli
Musicisti Tre Venezie
Università degli Studi di Udine
Vicino_Lontano
con il sostegno di
AMGA
Città Fiera
Banca Etica
direzione
Ekkehart Krippendorff
coordinamento generale
Angela Felice
assistenza tecnica
Music Team
arch. Rino De Marco
un sentito ringraziamento per il loro impegno a
Marco Biscione e Vania Gransinigh (Civici Musei), Rossana Baldin, Marco Cecutti, Sonia Di Bernardo, Donatella Quendolo, Renzo Roi, Mariagrazia Sbrizzi, Claudio Smedile (Comune di Udine), Romano Vecchiet (Biblioteca Civica “Joppi”), Oscar Serafin (Centro “Micesio”), Giorgio Peressotti e Anna Fasano (Cevi), Centro Balducci, Arminda Hitaj (Ucai-Fvg), Diocesi Udine, Caritas Udine, Mariella Montemurro (FIDAPA-Udine), Elisa Comisso (Libreria Feltrinelli), Rocco Burtone (Musicisti Tre Venezie), Gianni Cianchi e Paola Colombo (Vicino/Lontano)
e a
Walter Liva (Craf), stamperia Azzano Decimo, Enrico Folisi, Gilberto Ganzer e ai giovani fotografi (Selene Candido, Andrea Cella, Andrea Giordani, Alessio Marzolino, Erika Milite, Rachele Mosolo, Sara Spinazzè, Bais Tigist, Teo Zanin, Sabina Zurlo, Lorenzo), per la creativa collaborazione al laboratorio fotografico Udine città d’armi
La mostra fotografica Udine città d’armi, Galleria Modotti, resterà aperta fino al 4 luglio, secondo i seguenti orari:
da martedì a giovedì, h. 15.00-20.00; venerdì, h.15.00-22.00; sabato e domenica, h. 10.00-12.00 / h.15-22.00.
Dopo l’esposizione udinese, la mostra sarà trasferita nella Sala Multiseum di Città Fiera.