Tutti a Roma il 10 dicembre. Contro tutti gli squadrismi, palesi e occulti


Nicola Tranfaglia - Articolo21.org


C’era una bell’aria pulita al cinema Aquila per discutere che cosa possiamo fare per difendere nel modo più efficace i diritti umani nel nostro paese. Adesso il prossimo appuntamento è a Roma il 10 dicembre.


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Tutti a Roma il 10 dicembre. Contro tutti gli squadrismi, palesi e occulti

C’era una bell’aria pulita al cinema Aquila per discutere che cosa possiamo fare per difendere nel modo più efficace i diritti umani nel nostro paese. Una notevole  marcia all’indietro quella che sta percorrendo l’Italia da quando è tornato per la terza volta al potere Silvio Berlusconi. Ancora una volta abbiamo a che fare con una carrellata di leggi ad personam (la prima è più importante è quella soprannominata  “lodo Alfano” su cui neppure tutta l’opposizione di centro-sinistra è stata d’accordo a chiedere il referendum dopo la tempestiva iniziativa dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro).
Ma, nel cinema romano sequestrato alla mafia, eravamo tutti d’accordo e, dopo le relazioni introduttive di Flavio Lotti per la Tavola della Pace, Antonio dall’Olio di Libera  e del magistrato Livio Pepino, direttore di Narco-mafie, hanno preso la parola responsabili di associazioni di tutto il paese, studenti, uomini e donne arrivate da molti angoli della penisola che rappresentano la CGIL, cooperative sociali, i cinque milioni e mezzo di disabili e tanti altri, a cominciare da un sacerdote e  uomo straordinario come don Luigi Ciotti.
La domanda che tutti si sono posti nei loro interventi è come riuscire a compiere una simile difesa.
Quest’anno si compiono sessant’anni dalla Costituzione repubblicana e dalla firma della Dichiarazione dei diritti dell’uomo da parte delle Nazioni Uniti a San Francisco e le associazioni rappresentate in quel cinema si propongono di andare il 10 dicembre prossimo davanti alla Rai di viale Mazzini per protestare contro l’assalto squadristico portato qualche giorno fa contro la trasmissione “Chi l’ha visto” di Federica Sciarelli su Rai Tre e chiedere una riforma adeguata della RAI e del sistema televisivo nel senso voluto dalla costituzione.

A nome di articolo 21 ho chiesto che la battaglia per i diritti umani ponesse tra i primi obiettivi quello per la libertà di espressione e di stampa.
Ho ricordato che la legge sull’editoria dell’attuale maggioranza ha visto una recente pronuncia di tutte le forze politica a favore del mantenimenti dei contributi per il pluralismo delle testate giornalistiche e che ora è necessaria una decisione del governo che stanzi i fondi necessari per attuare quella scelta.
Ma è tutto il sistema delle comunicazioni di massa che attende un intervento del parlamento e del governo. L’attuale sistema televisivo non può andare avanti con la legge Gasparri e la Commissione di Vigilanza non ha ancora eletto il suo presidente.
C’è un ostruzionismo della maggioranza parlamentare che ha la pretesa di scegliere autonomamente l’esponente dell’opposizione da eleggere come presidente e questo contrasta apertamente con il diritto dell’opposizione di indicare un proprio candidato.
Vuole il Popolo della Libertà esercitare anche in questo caso una dittatura della maggioranza che è contro le regole della nostra costituzione?
Sarebbe un ulteriore sfregio dopo quello gravissimo compiuto con il lodo Alfano. Conviene a Berlusconi estremizzare il disprezzo delle opposizioni? Noi crediamo di no.

http://www.nicolatranfaglia.com

Fonte: Articolo21

09 novembre 2008

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