Tunisia, debutta il nuovo governo
La Stampa
Bagliori di guerra civile, ancora violenze e saccheggi, il premier: “Tolleranza zero”. Il Paese aspetta l’annuncio di un governo di unità nazionale.
Resta tesa la situazione in Tunisia, mentre il Paese aspetta l'annuncio di un governo di unità nazionale. Come riporta il sito web della Bbc, il primo ministro tunisino Mohammed Ghannouchi ha detto ieri che è stato raggiunto un accordo con le forze di opposizione per formare un governo di unità nazionale, che aprirà «una nuova pagina nella storia del Paese».
«Domani (oggi, ndr.) annunceremo il nuovo governo che aprirà una nuova pagina nella storia della Tunisia» ha detto Ghannouchi, promettendo «tolleranza zero» nei confronti di chiunque minacci la sicurezza nazionale. Intanto ieri sera nella capitale si è combattuto. L'esercito ha assaltato il palazzo presidenziale al cui interno c'erano alcuni fedelissimi del presidente deposto Zine Al Abidine Ben Ali. Uno scontro a fuoco è scoppiato anche nei pressi del ministero dell'Interno, dove due cecchini appostati su un tetto sono stati uccisi dai militari.
Gli scontri sono scoppiati ieri dopo l'arresto dell'ex capo della guardia presidenziale, il generale Ali Seriati accusato di aver minacciato la sicurezza nazionale fomentando la violenza. Secondo fonti dell'opposizione, del nuovo governo di unità nazionale non faranno parte i partiti filogovernativi vicini all'ex presidente Ben Ali, fuggito dal Paese venerdì scorso; al governo parteciperanno invece i rappresentanti del movimento Ettajdid (Rinascita), del Partito Democratico Progressista (Pdp) e del Fronte Democratico per il Lavoro e la Libertà (Fdtl), così come alcune personalità indipendenti.
Per quel che riguarda le elezioni politiche – previste dalla Costituzione entro un periodo di sessanta giorni – saranno sorvegliate da una commissione indipendente a da osservatori internazionali, per garantirne la trasparenza e l'equità, hanno concluso le fonti.
Intanto, la versione online del quotidiano francese Le Monde, ha annunciato oggi che il presidente tunisino Ben Ali e la moglie avrebbero lasciato la Tunisia in rivolta portando via una tonnellata e mezza di oro. Le Monde ha inoltre aggiunto che, stando ai servizi segreti francesi, Ben Ali è stato destituito direttamente dall’esercito tunisino e non si aspettava una caduta così brutale.
Fonte: la Stampa
17 gennaio 2011