Tony Blair non fa il suo dovere
Luisa Morgantini
"L’annullamento della visita di Tony Blair a Gaza è un altro segnale della sua mancanza di determinazione ed impegno" lo afferma Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo.
E' un segnale molto negativo che la visita dell'inviato del Quartetto Tony Blair a Gaza sia stata cancellata il 15 luglio, in seguito a ciò che è stato descritto come "specifiche minacce per la sicurezza che hanno reso la visita impossibile".
Come Delegazione del Parlamento Europeo abbiamo visitato, lo scorso giugno, i Territori Occupati Palestinesi, la Striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est. La nostra visita a Gaza è stata perfettamente coordinata dall'UNRWA e non abbiamo avvertito nessun sentimento di insicurezza, ma solo disperazione e responsabilità guardando alle condizioni di vita della popolazione palestinese sotto un assedio illegale (non preoccupatevi siamo anche andati a vedere il pericolo e i danni del lancio di razzi su Sderot).
Spero veramente che pressioni delle Autorità israeliane o altre forze non siano dietro questa decisione di Tony Blair di non recarsi a Gaza, usando la minaccia della sicurezza per impedire di testimoniare il disastro dell'assedio.
I Palestinesi, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, lamentavano il fatto che Tony Blair non abbia mai visitato la Striscia, malgrado i compiti relativi al suo ruolo di inviato del Quartetto includano l'implimentazione dell'assistenza internazionale ai Palestinesi, lavorando a stretto contatto con i donatori ed altri soggetti, così come aiutare a realizzare piani e progetti concreti finalizzati a promuovere lo sviluppo dell'economia palestinese.
Questi progetti, anche se non sono risolutivi fino a quando non terminerà l'occupazione militare israeliana, sono fondamentali ed urgenti per assicurare il prima possibile una vita migliore e più sana per i Palestinesi e specialmente quelli finalizzati a risolvere il problema del crescente inquinamento nella Striscia di Gaza a causa del malfunzionamento del sistema fognario, come a Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza, dove Tony Blair avrebbe dovuto essere ieri.
Abbiamo visto le acque di scarico correre liberamente e a cielo aperto nelle vie di Gaza city e di altre città della Striscia per finire poi nel mare: ogni ritardo in questo senso sarà una tragedia non solo per tutte e tutti i Palestinesi che vivono là, ma anche per gli Israeliani che condividono lo stesso inquinato Mar Mediterraneo.
Per questa ragione la visita di Tony Blair poteva essere – e potrà ancora certamente esserlo in futuro- un'opportunità fondamentale per migliorare le condizioni di vita per i Palestinesi di Gaza, mostrando loro che non sono soli, dando al tempo stesso un segnale di speranza per l'unità e la riconciliazione del popolo e del territorio palestinese e finalmente mostrando anche, invece di una politica di due pesi e due misure, un approccio imparziale da parte della Comunità Internazionale verso questo conflitto, iniziando concretamente ponendo fine alla punizione collettiva dei Palestinesi a Gaza rappresentata dall'assedio israeliano e dalle chiusure per persone e merci.
Per informazioni: Luisa Morgantini, Ufficio: + 39 06 69 95 02 17
Luisa.morgantini@europarl.europa.eu; www.luisamorgantini.net
di
LUISA MORGANTINI
VICE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Roma, 16 luglio 2008