Tg: più spazio alle crisi dimenticate, meno al chiacchiericcio politico
Alessandra Mancuso
E’ un quadro sconfortante quello che emerge dal quinto “Rapporto sulle Crisi Dimenticate” presentato da MSF Italia. I dati, elaborati dall’Osservatorio di Pavia, assegnano la maglia nera ai telegiornali Rai e Mediaset.
“Non raccontare la sofferenza di milioni di profughi, di bambini che muoiono di fame, di feriti e mutilati, di donne violentate, equivale a dire che tutte queste persone, e le loro sofferenze, – dice Kostas Mosochoritis, Direttore di Medici senza Frontiere Italia – non esistono”. Non esistono, per i media italiani non esistono e a nulla valgono le denunce e gli sforzi dei giornalisti impegnati, della Federazione della Stampa, delle Associazioni come Articolo 21.
E’ un quadro sconfortante quello che emerge dal quinto “Rapporto sulle Crisi Dimenticate” presentato oggi da MSF Italia. I dati, elaborati dall’Osservatorio di Pavia, assegnano la maglia nera ai telegiornali Rai e Mediaset: si conferma la tendenza riscontrata negli ultimi anni di un calo costante delle notizie sulle crisi umanitarie che sono passate dal 10% del totale delle notizie nel 2006, all’8% nel 2007 fino al 6% (4901 notizie su un totale di 81360) nel 2008.
L’attenzione dei media poi si concentra esclusivamente su un breve lasso temporale, in coincidenza con quello che viene identificato come l’apice della crisi. E’ il caso della Birmania, di cui i nostri Tg si occupano solo in occasione del ciclone Nargis, che pure rappresenta solo l’ennesimo colpo inferto a una popolazione dimenticata dal resto del mondo, dove l’Aids uccide decine di migliaia di persone ogni anno, la malaria resta la principale causa di morte e ogni anno vengono diagnosticati 80mila nuovi casi di tubercolosi.
E poi si parla di contesti di crisi soprattutto laddove riconducibili a personaggi italiani. Basti pensare alla Somalia: su 178 notizie, 93 riguardavano nostri connazionali.
Msf Italia, con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa, ha lanciato la campagna “Adotta una crisi dimenticata”, per chiedere alle testate giornalistiche di parlare di una o più crisi dimenticate nel corso di quest’anno. Hanno già aderito il Giornale Radio Rai, Tg2, Tg4, Sole 24 Ore, La Stampa, Repubblica, il Corriere on line, Donna Moderna, Internazionale, il Venerdì di Repubblica. “La speranza è che i media italiani accettino la sfida di raccontare le crisi umanitarie – dice Moschochoritis – nella consapevolezza che raccontarle sia il primo passo per affrontarle e risolverle”.
Solo in Italia i Telegiornali dedicano uno spazio fisso alle dichiarazioni dei politici, in assenza di notizie, che risucchiano almeno un terzo del tempo disponibile. Ignorando la miriade di notizie che ogni giorno arrivano dai tanti fronti di crisi del mondo. E’ ora che i telespettatori facciano sentire la loro voce per pretendere almeno dal servizio pubblico un’informazione nel loro interesse e non in quello dei politici. Una sorta di campagna “Aboliamo la nota politica, diamo spazio alle notizie”.
Fonte: Articolo21
11 marzo 2009