Terra Santa: Alta Corte respinge ricorsi per Muro di Cremisan


Radio Vaticana


Dal mese di agosto 2015, l’esercito israeliano ha già ricominciato a erigere il Muro nell’area di Beir Onah, sradicando oltre 50 ulivi centenari. Ora i ricorsi per fermare questa politica sono stati respinti.


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cremisan
L’Alta Corte israeliana ha respinto gli ultimi ricorsi che erano stati presentati per contrastare la ripresa della costruzione del “Muro di divisione” nella Valle di Cremisan. I ricorsi erano stati presentati dalle suore del Convento salesiano situato nell’area interessata dai lavori, dalla municipalità di Beit Jala e dai proprietari palestinesi dei terreni agricoli espropriati per costruire la barriera. Lo riferisce un comunicato diffuso dalla Society of St.Yves, organismo impegnato nella difesa dei diritti umani e collegato con il Patriarcato latino di Gerusalemme, che ha assistito le suore salesiane nella presentazione del ricorso.Inascoltate le richieste della comunità cattolica
La Corte stessa – si legge nel comunicato ripreso dall’agenzia Fides – aveva ammesso la possibilità di presentare ricorsi rispetto al suo precendente pronunciamento, nel quale si era espressa favorevolmente rispetto alla continuazione della costruzione della barriera di divisione. Sia le suore che i proprietari dei terreni avrebbero potuto fare appello per tutelare i propri diritti di accesso alle rispettive proprietà. La petizione presentata dalla Society of St.Yves a luglio 2015 chiedeva alla Corte di disporre la previa comunicazione dell’intero tracciato su cui verrà costruito il Muro, prima della ripresa effettiva dei lavori.

Per la costruzione del Muro sradicati 50 ulivi secolari
Dal mese di agosto 2015, l’esercito israeliano ha già ricominciato a erigere il Muro nell’area di Beir Onah, sradicando oltre 50 ulivi centenari. Adesso, la Society of St. Yves avverte che anche in sede legale i ricorsi per fermare questa politica dei fatti compiuti sono stati respinti. (G.V.)

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