Teheran come Tien An Men


Lucia Goracci


Lucia Goracci, inviata del Tg3, racconta la sua testimonianza a Teheran: "In questa estate iraniana che non sembra finire e che non si sa come finirà, più sei piccolo e più riesci a raccontare".


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Teheran come Tien An Men

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Sei una giornalista occidentale? Allora racconta quello che stai vedendo." E' l'approccio  più  frequente che ci capita di ricevere  in  questi giorni a Teheran. Che sia la ragazza in chador e fascia verde che grida la sua delusione sotto il quartier generale di Mousavi, la notte elettorale. O l'anziano tassista che ha visto lo scià, la rivoluzione islamica  e  ora  questo  indomito  movimento verde, insomma che le ha viste tutte. Così anche ieri siamo stati contattati da un gruppo di studenti iraniani, per caso vicinissimi al luogo della sparatoria e per fortuna superstiti. Guardandosi intorno con prudenza, chiedendoci chi fossero le persone con noi,  ci   hanno dato i  video della piazza. Con l'immagine, provvidenzialmente sfuocata, di una delle vittime. Senza altra richiesta: guardate e fate vedere.
Assomigliano ai loro fratelli  maggiori,  che  proprio  dieci  anni fa scesero in piazza per chiedere più libertà  e  ne  ottennermo  meno  ancora.  Ma  anche ai nostri fratelli minori,  con  Twitter  e  gli i-pod. E se oggi l'informazione è ancora dei grandi network, in questa estate iraniana che non sembra finire e che non si sa come finirà, più  sei piccolo  e più riesci a raccontare. E raccontandola, la storia, forse si può riuscire un po' a cambiarla.

Fonte: Articolo21

17 giugno 2009

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