Tagliamo le ali ai nostri caccia F-35
Don Sciortino
“Col costo di un solo aereo F-35 si potrebbero aprire 143 asili nido, impegnando più di duemila tra educatrici e assistenti. Non c’è alcun alibi perché non si possa rinunciare all’acquisto”.
La scure che il presidente Monti ha calato, con chirurgica precisione, su lavoratori e pensionati, con altri è stata più megera. I sacrifici non sono stati equamente ripartiti. E non tutti sono stati chiamati a partecipare, secondo la propria capacità contributiva. Certo, la ricchezza non va demonizzata. Ma ne anche divinizzata. Quando il Paese chiede uno sforzo straordinario, per non partecipare nel burrone, non si può ignorare che il 10 per cento delle famiglie italiane possiede il 50 per cento della ricchezza nazionale. I soldi si vanno a prendere dove ci sono. Non si toglie il pane di bocca a chi fatica ad arrivare a fine mese.
Discorso a parte è il capitolo dei politici. Prodighi nello spremere i cittadini. Avari con sé stessi nel rinunciare a qualche privilegio. Se la manovra costerà uno stipendio alle famiglie italiane, perché la “casta” si ostina a non pagare il proprio tributo? Tra bizantinismi e furbizie, riusciranno a convincerci che 16 mila euro al mese sono pochi per “fare politica”. Sarà necessaria una colletta nazionale, per evitare loro l’onta della povertà. Eppure, non c’era bisogno di una commissione per capire che chi ha alte responsabilità deve dare, per primo, il buon esempio. Purtroppo, l’impegno politico è solo un’opportunità per un lauto stipendio. Senza più un orizzonte etico. E anche i politici cattolici paiono non distinguersi più di tanto.
Ma c’è un settore che, quanto a sacrifici, è stato graziato dalla scure di Monti. E non si capisce perché E’ quello militare. Eppure, di cose da metter in ordine ce ne sarebbero tante. A cominciare dai bilanci, di sempre più difficile lettura. Si sa, comunque, che complessivamente nel 2012 l’Italia spenderà per la difesa 23 miliardi di euro. Con un esercito dove abbondano, a dismisura, i comandanti: 467 generali per un esercito di 190 mila militari. Un’enormità. Negli Stati Uniti di generali hanno 900, ma per Forze armate di un milione e mezzo di soldati.
Per risparmiare davvero, in realtà, basterebbe un piccolo gesto: non acquistare i 131 cacciabombardieri F-35. Che ci costano 15 miliardi di euro. Una montagna di soldi. Col costo di un solo caccia (150 milioni di euro) si potrebbero aprire 143 asili nido, impegnando più di duemila tra educatrici e assistenti. Non c’è alcun alibi né penalità da pagare perché non si possa rinunciare all’acquisto. Altre nazioni l’hanno già fatto.
Ma che cosa ci servono 131 caccia F-35? Chi dobbiamo bombardare? Educhiamo i giovani, piuttosto, alla pace e alla giustizia. “ Le armi uccidono anche quando non vengono usate”, ricordava il teologo Bonhoeffer. “Il mondo”, ci ha appena detto Benedetto XVI, “ha bisogno della pace come e più del pane”. Così come restano un monito indimenticabile le parole di Paolo VI: “ Quando tanti popoli hanno fame, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene un scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo”. Tanti buoni motivi, quindi, per trasformare i contratti degli F-35 in più innocui e simpatici aeroplanini di carta.
Fonte: Famiglia Cristiana
15 Gennaio 2012