Sud Sudan. Migliaia in fuga dalla guerra
Alessandra Muglia - Corriere della Sera
«La gente del Sud Sudan soffre la fame mentre il governo compra armi del valore di 14,5 milioni di dollari dalla Cina».
È la logistica la maggiore preoccupazione dei soccorritori. I «bisogni sono tanti e i tempi strettissimi — spiega George Fominyen, portavoce a Juba del Programma alimentare mondiale— Le riserve alimentari devono essere predisposte nei prossimi 4 mesi perché poi ripartono le piogge e il Paese diventerà di nuovo impraticabile».
Un Paese al collasso. A due anni dall’indipendenza, ottenuta nel 2011 dopo un conflitto ventennale ingaggiato per separarsi dal nord, è iniziata una guerra di potere tra il presidente Kiir e il ex suo vice Riek Machar che ha riaperto antiche divisioni etniche tra Dinka e Nuer, alimentate dalla lotta per il petrolio di cui la regione è ricca. Non deve illudere il nuovo piano di pace firmato lunedì scorso ad Addis Abeba con la mediazione dell’Igad (l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo). Primo, perché i due leader non hanno ancora raggiunto un accordo su come condividere il potere nel periodo di transizione: una nuova tornata di colloqui inizierà il 14 febbraio. Secondo, perché ci sono già state tre intese che sono diventate presto carta straccia. Scettico il segretario dell’Onu Ban Ki-moon: «Il Sud Sudan non avrà pace finché il presidente Kiir e il leader dei ribelli Riek Machar non metteranno i bisogni dei civili davanti ai propri». Detta con il vignettista Khalid Albaih: «La gente del Sud Sudan soffre la fame mentre il governo compra armi del valore di 14,5 milioni di dollari dalla Cina».
Fonte: www.dirittiglobali.it
5 febbraio 2015