Stop alle mine antipersona!


Famiglia Cristiana


L’aula di Montecitorio ha approvato all’unanimità il testo che contrasta il finanziamento delle imprese che producono ordigni antipersone e le cosiddette “cluster bomb”. “Il nostro Paese corona così una crescente mobilitazione cominciata nel 1993”, commenta Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana


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L’aula di Montecitorio ha approvato il testo all’unanimità: 385 voti a favore e nessun contrario. La Camera dei deputati ha dato definitivamente il via libera alle Misure per contrastare il finanziamento delle mine antipersona e cluster bombs. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva rinviato il testo al Parlamento nell’ottobre 2017 per un vulnus costituzionale.
La Campagna Italiana Contro le Mine ha espresso soddisfazione per la definitiva approvazione della proposta di legge.

«Oggi il Parlamento ha recuperato la sua centralità e prima di festeggiare l’approvazione di questa legge (che deve attendere la firma del Presidenza della Repubblica Sergio Mattarella) festeggiamo il coraggio, la costanza e la caparbietà con i quali il Parlamento ha rivendicato il suo ruolo riscrivendo una pagina di virtù e orgoglio politico», ha dichiarato Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana. «Il nostro Paese corona così una diffusa mobilitazione contro le mine antipersona, allora prodotte anche da aziende lombarde, laziali e pugliesi.

Si cominciò il primo dicembre 1993 con una conferenza internazionale promossa da Mani Tese, Pax Christi, Greenpeace, Oscar-Ires Toscana, Servizio Civile Internazionale, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, il Gruppo Verde al Senato e Archivio Disarmo».

Si aggiunsero poi Gino Strada ed Emergency. «Il 2 agosto 1994 si ottenne tutti insieme una moratoria unilaterale sulla produzione ed esportazione delle mine antipersona. Nel dicembre 1997 l’Onu mise a punto in Canada il Trattato di Ottawa che metteva definitivamente al bando questi ordigni vigliacchi, capaci di ferire, mutilare o uccidere anche a guerra finita, colpendo soprattutto civili: contadini, pastori, donne e bambini. Infine, la lotta alle bombe a grappolo».
«Sono passati oltre vent’anni da quando Gino Strada ha parlato degli effetti di questi “Pappagalli verdi” sui bambini in Afghanistan, e ancora vediamo le conseguenze dei conflitti tutti i giorni nei nostri ospedali», ha precisato dal canto suo Rossella Miccio, presidente di Emergency. «Dodici Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina e Russia, non hanno ancora ripudiato la futura fabbricazione di mine, mentre 16 Paesi producono bombe a grappolo. Disincentivare i finanziamenti per la loro produzione è pertanto cruciale, e questa legge segna dunque un passo avanti per dare effettiva attuazione all’articolo 11 della Costituzione Italiana, consci però che la strada da percorrere è ancora molta»
La Campagna Italiana Contro le Mine ha ringraziato tutti i deputati e i senatori che in due legislature si sono battuti instancabilmente per questa proposta di legge. «In particolar modo», ha puntualizzato Giuseppe Schiavello, «vogliamo ricordare il positivo impegno dell’ex senatrice Silvana Amati, prima firmataria della proposta nella precedente legislatura, che ha segnato, con la sua costante e sincera azione, molto del supporto politico alle attività di Mine Action del nostro Paese. Ma vogliamo ringraziare anche la senatrice Laura Bottici ed i componenti della Commissione finanze del Senato per le correzioni che hanno sanato il vulnus costituzionale della legge. In particolare, vogliamo ringraziare il relatore della legge Massimo Ungaro che si è battuto con un impegno costante e con grande coraggio, lo stesso vale per l’onorevole Graziano Delrio per il risultato ottenuto oggi. Un ringraziamento al Presidente della Commissione finanze Luigi Marattin della Camera per aver agevolato l’ostacolatissimo iter. Un ringraziamento a tutti i deputati ed ai gruppi che hanno supportato l’approvazione definitiva della legge. Una nota di apprezzamento al gruppo di Fratelli d’Italia che precedentemente aveva sempre optato per l’astensione e in data odierna ha, invece, espresso parere favorevole».

Alberto Chiara
Famiglia Cristiana
3 dicembre 2021

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