Srebrenica 16 anni dopo il massacro di 8.372 civili
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Oggi a Potocari saranno seppelliti i resti di 613 perone, accanto ai 4524 già presenti nel cimitero commemoriale.
POTOCARI- Tutto pronto per la commemorazione delle vittime del massacro di Sebrenica. Oggi a Potocari saranno seppelliti i resti di 613 perone, accanto ai 4524 già presenti nel cimitero commemoriale. A sedici anni dalla mattanza, la Bosnia-Erzegovina celebrerà la commemorazione degli 8mila musulmani sequestrati e poi uccisi dalle “tigri di Arkan”, il soprannome dato alle milizie serbe capeggiate dall’ex generale Ratko Mladic e da Radovan Karadžić, l’ex presidente della Repubblica Serba. Sarà il primo con Mladic in carcere.
Le ultime vittime sono state trovate in ben 70 fosse comuni differenti, soprattutto nella località di Valle Drina, ma non solo. Tra gli 8mila sequestrati anche ”69 adolescenti, 15 di essi non avevano più di 15 anni”, ha testimoniato Amor Masovic, dipendente dell’Istituto Persone Scomparse bosniaco.
Emir Suljagic, aveva 17 anni all’epoca e dopo essere sopravvissuto al massacro serbo, decise di raccontare le atrocità viste nel suo libro “Cartoline dalla fossa”: “Ero sopravvissuto perché quel giorno Mladic si sentiva Dio: aveva il potere assoluto di decidere sulla vita e sulla morte. In seguito, per mesi lo sognai ogni notte: rivivevo da capo quell’ incontro, cercando di dimenticare i dettagli che mi perseguitavano. Mi svegliavo davanti ai suoi occhi iniettati di sangue, mi veniva da vomitare per il fetore che gli alitava dalla bocca, nelle mie narici era rimasta la puzza dell’ alcol che aleggiava attorno a lui. Temevo che sarei impazzito cercando di spiegarmi perché mi avesse risparmiato visto che ero altrettanto insignificante ai suoi occhi quanto tutti i miei amici che aveva ordinato di fucilare. Non riuscivo a trovare una risposta”.
Anche le ossa dei fratelli Muhića, Nesiba (11 anni) e Hasib (15 anni), troveranno pace accanto alla tomba del padre. Sono stati uccisi mentre con i genitori cercarono di scappare da Sebrenica, per cercare protezione dalle forze armate olandesi presenti nella cittadina bosniaca di Potocari.
CENNI STORICI
Nel 1995 la città a maggioranza musulmana Sebrenica, fu protagonista di uno dei più crudeli massacri dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Nello stesso anno, Sebrenica fu posta sotto il protettorato dell’Onu ma non servì a fermare le “tigri di Arkan” che entrarono nella centro abitato e senza nessuna opposizione da parte delle truppe dell’ONU, sequestrarono e uccisero 8mila civili tra uomini, bambini, donne e anziani. Altre 15mila bosniaci cercarono la fuga attraverso i boschi cercando salvezza nel villaggio di Nezuk, molti di loro caddero vittime nelle imboscate delle truppe serbe.
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11 luglio 2011
Srebrenica: oggi la tumulazione di altre 613 salme
Il video di Euronews