Sporcarsi le mani per fare il bene comune


Libera


Dal 17 al 27 luglio studenti di tutte le scuole hanno partecipato ai campi di volontariato organizzati da “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.Pubblichiamo un Diario di quelle giornate a cura dei ragazzi che hanno partecipato al campo presso la Cooperativa Terre di Puglia.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Sporcarsi le mani per fare il bene comune

Nell’ambito del progetto Libera Terra, che realizza agricoltura biologica sui terreni confiscati alle mafie, ogni estate, molti ragazzi partecipano ai campi di volontariato. Quest’anno anche alcuni studenti delle superiori di Bolzano (geometri, classico, ragioneria) coordinati dalla referente della Sovrintendente per la consulta si sono mossi alla volta di Mesagne in Puglia per vivere un’esperienza di vacanza diversa. L’obbiettivo dell’esperienza è diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura del privilegio e del riscatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi nel nostro Paese. Dove la mafia, in Puglia la Sacra Corona Unita, ha spadroneggiato è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona umana e dell’ambiente. Sui terreni confiscati e dati in gestione a cooperative sociali a Mesagne si è formata la cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra” formata da un gruppo di giovani del luogo che hanno iniziato a coltivare pomodori, grano e vigneti. Il raccolto è destinato poi alla produzione di tarallini, friselline, conserve, confetture e vino con il marchio Libera Terra. I prodotti nel loro cammino, dal campo alla tavola, seguono la via della legalità passando da aziende che nella lavorazione garantiscono un percorso all’insegna del rispetto della legge. Oltre ai soci, nelle cooperative lavorano operai in “regola” ed altri volontari che come noi intendono vivere un’esperienza particolare di solidarietà per approfondire realtà diverse dalle proprie. Lavorare stanca ma rende felici, sereni, in pace con se stessi. Questo abbiamo portato a casa per il nostro spirito, difficile da far capire a chi crede nell’estate come momento del riposo, dello svago, dell’incontro e del far niente. Anche noi ci siamo riposati, divertiti, abbiamo incontrato persone ma abbiamo anche dato una mano con il nostro lavoro a portare avanti la voglia di riscatto che è tanto cara a coloro che decidono di mettersi in gioco perché le cose possano cambiare, a vantaggio di una terra che amano e che merita di essere amata. Le realtà sono diverse sia di territorio che di esperienze umane. Ogni incontro lascia il segno: molte sono le persone che nel nostro soggiorno in Puglia, sia sui campi che in paese, abbiamo incontrato, ci siamo scambiati confidenze, ci siamo ascoltati, ci siamo conosciuti ci siamo lasciati con tanta voglia di ricominciare, di rivederci, di risentirci. Le giornate iniziavano presto, alle 5 già sui campi a raccogliere pomodori, lavoro con “5 raccoglitrici” fino alle 11.30, lavoro, lavoro sodo, per le nostre schiene e mani poco abituate, ma volonterose di imparare velocemente e rendersi utili. Ognuno ha fatto in proporzione alle proprie capacità, chi raccoglieva pomodori, chi trasportava casse dal campo al trattore, chi caricava le casse sul trattore chi, poi, le scaricava nell’azienda che si occupava della lavorazione. I nostri pomodori, li sentiamo un po’ anche nostri, sono stati essiccati al sole e poi messi sott’olio, il grano biologico, che abbiamo in parte insaccato, è stato portato al mulino per essere macinato e produrre farina per i taralli. Nei vigneti c’è chi ha fatto la guardia ad un generatore perché non venisse “rubato”, ottima opportunità di riposo per due dei nostri particolarmente stanchi non solo per il lavoro ma anche per le ore piccole passate a chiacchiere o in giro per il paese.
Particolare: la cucina era frutto della nostra fantasia e della nostra buona volontà, nessuno è dimagrito o si è lamentato.
Ora siamo a casa, nella nostra realtà, vogliamo dare testimonianza di come si possa passare una vacanza diversa impegnandosi nel sociale, dando un contributo ad iniziative che vogliono con tutte le loro forze far cambiare le cose, far cambiare il paese. Il nostro impegno deve essere la diffusione di una mentalità della legalità, della solidarietà, della testimonianza con la nostra presenza che siamo in tanti anche al Nord dell’Italia che crediamo nella possibilità che le cose possano cambiare con l’impegno, con la partecipazione attiva in prima persona. Per quello che noi sappiamo nella nostra provincia è la prima volta che un gruppo di studenti ha vissuto un esperienza come questa. Un particolare ringraziamento va alla Fondazione Cassa di Risparmio che venuta alla conoscenza del progetto lo ha sostenuto con il suo contributo.

Fonte: Libera

 

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento